In questo numero, vi segnalo l'impegno per l'Arte Contemporanea di Casa Allian, con sede in Via Bellavitis in centro a Bassano del Grappa. Anche in questa edizione, mi è stata affidata la curatela e ringrazio per la fiducia accordatami.
Hans Ulrich Obrist afferma: “In un'epoca caratterizzata da traumi continui, accelerazioni drammatiche e fenomeni estremi, naturali, tecnologici e sociali, gli artisti sono sismografi viventi perfetti. Bisogna saper leggere e saper dialogare con la parte più acuta e qualitativa dell'arte contemporanea, se si vogliono capire meglio il mondo, gli altri e il futuro”.
SILENZI è il titolo di questa nuova mostra. Silenzio appagante, silenzio cercato, silenzio pieno, silenzio vuoto, silenzio consolatorio, silenzio memoria, silenzio melanconico silenzio depressivo, silenzio felice. Nel costruire una mostra, ci si trova sempre di fronte ad un doppio sfasamento dello spazio e del tempo. Credo che la curatela possa essere intesa come una modalità per cacciare indizi e collocare l’opera ed il pubblico in una battaglia terribilmente complessa (e non necessariamente vincente) contro le condizioni in cui l'arte riconosciuta e sedimentata è dominante, assumendo spesso carattere “reazionario”.
SILENZI annuncia una nascita così come una fine: ecco il perchè della scelta di questo titolo, che è ben evidenziato dalle opere esposte da parte dei tre artisti invitati: Silvia De Bastiani, Paolo Giaretta e Carlo Martini. Il silenzio, infatti, qui ha un ruolo importante per lo spazio che crea. Il silenzio ci sorprende, ci coglie di spalle, non è sempre accolto, viene spesso respinto. Il silenzio crea disagio, esperienza, lo possiamo assorbire osservando le opere, diventa tattile, è un sentire la sua natura, la sua storia, la sua cultura, la sua narrazione, la sua esistenza effimera. Qui natura, spiritualità, interni ed esterni sono percorribili in più direzioni: si presenta agli occhi dell'osservatore un'architettura di suoni portatori, di silenzi, sì, ma evocatori di parcellizzazioni sonore che nel loro insieme diventano esperienza visiva da vivere, da osservare.
È il silenzio a trasmetterci una collocazione nello spazio e nel tempo, silenzio senza il quale non sapremmo mai come un paesaggio, un ambiente chiuso, una luce od una oscurità ci possano trasmettere un'emozione, un sapere e, non ultima, un'opinione.
I tre artisti presenti sono stilisticamente molto diversi, ma sono accomunati dal desiderio di riflessione sul silenzio composto, che è naturale, memoriale o di lascito. Essi cercano un valore assoluto nel silenzio vissuto, che è ciò che li accomuna.
La riflessione che vi propongo è portata avanti dalla ricerca del silenzio mentale e ambientale che determina i nostri comportamenti con emozioni contraddittorie. La realtà rappresentata dai tre artisti è una realtà, si realistica, ma proposta in chiave emozionale, in cui il silenzio assume valore oggettivo ed è veicolo di comportamenti atti alla ricerca dell'attesa di un agire corretto.
Il genere umano non è consapevole del suo istinto ed è ignaro delle cause da cui egli determina il suo agire, sia fisico che intellettuale. Ecco che l'osservazione di queste opere provoca un senso di spaesamento che in qualche modo obbliga, o quantomeno suggerisce, una riflessione su quanto l'aleatorietà dei suoni percepiti, nell'osservazione delle opere esposte, porta l'osservatore ad una presa di coscienza che costituisce il passo di svolta, o al progresso morale. Le realtà rappresentate nelle opere possono, perciò, essere paragonate ai suoni, ai colori, al caldo e al freddo, che non sono riconducibili alla qualità dei paesaggi, ma sono percezioni della mente. Se non avessimo, nel nostro mondo e nella nostra cultura, un imprinting nel percepire paesaggi tanto differenti che i tre artisti propongono, ovvero la solitudine, la convivialità e l'assenza umana, come potremmo percepire il valore, l'etica ed infine anche una certa morale delle immagini proposte?
Le sensazioni che i sensi originano paiono trovare una nuova verginità e giovinezza: la vista si può permettere di posare lo sguardo con più calma e lentezza sulle cose; l'udito coglie sfumature sonore, echi dimenticati, ma determinante è quel sesto senso evolutivo che è il pensiero, grazie al quale non soltanto ragioniamo e riflettiamo.
Il silenzio e il vuoto sono contenitori che fra loro interagiscono e si completano: entrambi possono esistere in autonomia o in attesa di essere occupati. Quale può essere allora, nella pittura, la possibilità di descrivere, spiegare, interpretare che cosa è il silenzio? Rappresentare può essere una delle vie favorite. Forse solo l'atto del contemplare aiuta la vista a fare silenzio e porsi in ascolto. Qui, forse, lo scopo dell'arte.
Le grandi opere di Silvia De Bastiani, realizzate in acquerello, ci impongono di contemplare valli, pendii, pareti scoscese e cime. L'artista aiuta la vista a fare silenzio, un limite fisico in cui l'impossibilità di ogni insediamento umano parla alla mente, suggerisce il desiderio di isolamento quasi ad essere una sorta di contemporaneo eremita. Il rumore visivo di fondo non esiste, osservando le opere di Silvia De Bastiani, è presente un suono che porta a percepire il suono del silenzio.
Le opere di Paolo Giaretta portano a percepire un silenzio assordante di opinioni espresse o represse: libri posti su scaffalature in attesa di essere aperti per poter parlare ed interrompere quello stato di abbandono osservato quotidianamente con ammirazione e gratificazione di possesso. Troviamo spazi urbani e domestici, rappresentati in chiave figurativa espressionista, presenti corpi abbozzati, corpi al tempo stesso presenti e assenti, corpi che occupano non solo lo spazio, ma si fanno sentire con il loro silenzio.
Carlo Martini
La presenza dell'assenza pervade tutto. Assenza rappresentata in chiave iperrealista emotiva. Abbandono presente negli spazi produttivi, abitativi o di cura, dove una lenta osservazione fa udire suoni e parole lontane, c'è un silenzio di vita vissuta o subita, è presente un agire che porta alla cancellazione del suono, ma è una cancellazione frutto di una isteresi. Il vissuto si fa esperienza come nostalgia o come abbandono.
Lettura consigliata – PAGINAPIEGATA Introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi, disponibile alla Libreria La Bassanese di Bassano del Grappa e alla libreria Cuore d'inchiostro di Rossano Veneto.