Emilio Vedova - Paginapiegataarte - aprile 2025
Claudio Brunello
28 marzo 2025Cari lettori, il mese scorso vi ho scritto di Cy Twombly, che rendeva poesia il suo agire il segno. Questo mese vi parlerò del veneziano Emilio Vedova (1919-2006), che del segno fa la sua espressione personale, con un agire irruento e privo di mediazione.
Esponente mondiale dell'informale d'azione, Vedova agisce con esplosioni di pennellate, che mirano a denunciare un disagio e un'insofferenza verso una pittura accademica e apolitica. Egli, infatti, combina arte e politica; già da giovane l'artista entrò nella resistenza italiana e partecipò più volte a molte lotte politiche e sociali.
La sua indomita vivace curiosità sulle possibilità espressive del colore posto sulla tela o altri materiali come il legno, lo condussero ad utilizzare anche lo spazio, con vere e proprie installazioni in dialogo con lo spazio espositivo. All'età di 27 anni fa parte del Fronte nuovo delle arti e nel 1950 espone alla Biennale di Venezia. Nel 1948, passa direttamente all'arte astratta con un fare arte in cui il gesto crea un segno ricco di forza e spontaneità.
Nel 1961, crea i primi plurimi, dove coinvolge lo spettatore liberandolo dal solo fruire l'opera osservandola, e lo coinvolge nel toccare e modificare le opere. Le sue sono opere bifrontali (fra la scultura e l'installazione), con il loro massimo sviluppo con i Plurimi-binari: lavori costituiti da grandi strutture in metallo, che fungono da cornice, e in cui possono scorrere pannelli di legno di forma irregolare e dipinti su entrambi i lati.
In seguito, la sua ricerca si sviluppa sulla forma del cerchio in legno di grandi dimensioni e dipinto su entrambi i lati, suggerendo una visione richiamante aspetti spaziali. Ricordo una sua personale al Museo d'arte contemporanea di Trento, dove un suo disco entrava nella parete.
In seguito li rividi all'interno di una sala, in una Biennale veneziana, dove dall'altro lato si trovava una grande tela di George Mathieu. Il confronto fra i due è stato impressionante! Mi sedetti a terra e rimasi un'ora a contemplare le due opere: Mathieu calligrafico e affascinato dalla grafia orientale, esposta su una grande tela di svariati metri; Vedova al centro della sala con un grande disco (dipinto su entrambi i lati). Ero obbligato a girargli intorno, ammirandone l'azione irruenta, che mi faceva tornare alla mente video visti su di lui mentre agiva verbalizzando ogni gesto. Ero ammaliato dalla tanta potenza di questi artisti (uno francese e l'altro italiano), che esprimevano entrambi un agire collocabile all'interno di un informale europeo. Due grandi, che meriterebbero una notorietà molto superiore di quella goduta fino ad oggi.
Emilio Vedova è stato anche docente nell'Accademia veneziana, ispirando e coinvolgendo, fin quasi al plagio, molti studenti dell'epoca.
L'autore
Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.