CULTURA
Al via il restauro del Cavallo Colossale di Antonio Canova
Redazione Occhi
13 febbraio 2025Uno dei capolavori delle collezioni dei Musei Civici di Bassano del Grappa tornerà a risplendere
Dopo oltre cinquant’anni, il Cavallo Colossale di Antonio Canova, un’imponente scultura in gesso realizzata tra il 1819 e il 1821, tornerà ad essere ammirata grazie a un importante progetto di restauro promosso dal Comune di Bassano del Grappa e dai Musei Civici, in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, con il supporto del Main Partner Intesa Sanpaolo, nell’ambito del programma “Restituzioni”, e del Main Sponsor Venice in Peril Fund.
Il restauro rappresenta un’operazione strategica per la città, come sottolinea il Sindaco Nicola Ignazio Finco:
“Siamo felici di dare ufficialmente avvio a questo importante progetto di recupero di uno dei tesori artistici più rilevanti della nostra città. Bassano del Grappa, assieme a Possagno, custodisce il più importante patrimonio canoviano al mondo. Grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, possiamo finalmente riportare alla luce un’opera di eccezionale valore, permettendo ai visitatori e agli appassionati del genio di Canova di ammirarla di nuovo”.
Il Cavallo Colossale venne realizzato da Canova come modello per un monumento equestre commissionato dal re di Napoli Ferdinando I di Borbone, ma alla morte dello scultore nel 1822, fu completata solo la figura dell’animale. L’opera, insieme ad altri lavori canoviani, venne donata al Museo Civico di Bassano da Giambattista Sartori Canova. Per decenni il Cavallo rimase esposto nel Salone Canoviano. Rimasto miracolosamente integro dai bombardamenti dell’aprile del 1945 che ridussero in frantumi l’altro cavallo di gesso con cavaliere e che rovinarono pesantemente la struttura del Museo di Bassano e tante opere di gesso rimaste all’interno durante la guerra, alla fine degli anni Sessanta, fu smontato in più parti e trasferito nei depositi per consentire lavori strutturali del museo stesso. Tuttavia, la ricollocazione dell’opera non avvenne mai e nel corso degli anni i frammenti subirono spostamenti e deterioramenti, mentre solo la testa è stata preservata ed esposta come testimonianza del valore dell’opera.
Il progetto di restauro
Il progetto di restauro mira a ricomporre e consolidare la scultura, restituendole il suo aspetto originario. Gli interventi prevedono:
- La scansione 3D dei frammenti per studiare la migliore modalità di ricomposizione;
- Il consolidamento del gesso, la pulitura delle superfici e la ricostruzione delle parti mancanti;
- La progettazione di una nuova struttura di supporto, che sostituirà quella originale compromessa dallo smontaggio degli anni ’60;
- L’installazione di un basamento tecnologicamente avanzato, che garantirà stabilità e protezione, anche in caso di sollecitazioni sismiche.
I lavori, per un valore complessivo di 340.500 euro, sono affidati alla Passarella Restauri Srl, azienda con una lunga esperienza nel restauro di opere canoviane, in collaborazione con R.S. Ingegneria di Padova.
Il progetto è stato fortemente sostenuto dall’Assessore alla Cultura Giada Pontarollo, che evidenzia l’importanza dell’iniziativa:
“Bassano del Grappa conferma il proprio impegno nel preservare e valorizzare il patrimonio artistico che ci è stato consegnato quasi due secoli fa da Giovan Battista Sartori Canova. Questa operazione, insieme alla valorizzazione del patrimonio dapontiano, consolida il ruolo della nostra città come centro culturale di rilevanza nazionale e internazionale”.
Il ruolo dei partner e degli sponsor
Il progetto di restauro è stato reso possibile anche grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, che inserisce l’intervento nel programma “Restituzioni”, una delle più importanti iniziative di recupero del patrimonio artistico italiano. Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, sottolinea:
“Proteggere il patrimonio artistico italiano è un impegno irrinunciabile per Intesa Sanpaolo. Con il programma Restituzioni, giunto alla ventesima edizione, abbiamo già restaurato oltre 2200 opere in 36 anni di attività. Non potevamo mancare all’appuntamento con il Cavallo Colossale di Canova, che sarà esposto anche alle Gallerie d’Italia di Milano per la prossima mostra autunnale”.
Fondamentale anche il contributo di Venice in Peril Fund, organizzazione britannica che dal 1966 finanzia restauri e progetti culturali in Italia. Anthony Roberts, Vicepresidente di Venice in Peril Fund, spiega:
“Questo è il nostro primo intervento sulla terraferma, dopo decenni di attività a Venezia. Canova ha un significato speciale per noi, avendo restaurato il monumento a lui dedicato nella Basilica dei Frari. Inoltre, questa iniziativa aiuterà ad attrarre fondi internazionali per la tutela del patrimonio artistico italiano”.
Venice in Peril Fund supporterà anche la documentazione video del restauro, con un reportage che seguirà le fasi del lavoro e sarà disponibile sui canali digitali dei Musei Civici e dei partner coinvolti. Inoltre, due momenti chiave del restauro saranno trasmessi in diretta streaming su www.museibassano.it, per permettere al pubblico di seguire da vicino l’evoluzione del progetto.
Un restauro di rilevanza internazionale
La Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa, Barbara Guidi, evidenzia l’importanza dell’intervento:
“Il restauro del Cavallo Colossale di Canova non è solo un’operazione di recupero, ma un evento di rilevanza internazionale. La complessità delle operazioni e l’innovazione delle metodologie applicate fanno di questo progetto uno dei restauri più spettacolari degli ultimi anni. Il nostro obiettivo è restituire al pubblico una delle opere più preziose delle collezioni bassanesi e un capolavoro dell’arte neoclassica”.
Con l’avvio del restauro, Bassano del Grappa riafferma il proprio ruolo di custode del patrimonio canoviano e si prepara ad accogliere nuovamente, nella sua piena magnificenza, uno dei simboli più straordinari della scultura dell’Ottocento.
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