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E la guerra?

Demetrio Battaglia
Demetrio Battaglia
27 aprile 2023
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E la guerra?
Da queste pagine cerco, con costanza e oramai da anni, di divulgare un pensiero di consapevolezza, ma soprattutto di portare le persone a riflettere che vivendo su un pianeta sempre più piccolo le decisioni di pochi (coloro che detengono il potere) ricadono inevitabilmente su tutti e che queste decisioni, piaccia o no, tracciano il destino di ognuno di noi, giorno dopo giorno, senza soluzione di continuità.

L’uomo, da quando è apparso sulla Terra, ha fatto della guerra uno strumento indispensabile per la soluzione delle diatribe, delle dispute e di qualsiasi controversia sorgesse tra le parti. La guerra da secoli, millenni, è la soluzione adottata per giungere alla soluzione dei problemi.
Personalmente, e oramai da tanti anni, mi occupo attivamente di dare vita al polo diametralmente opposto a questa idea. Credo cioè fermamente che la soluzione stia nel generare, curare, coltivare la consapevolezza che abita ogni uomo fin dalla sua nascita. Questo mi porta a sostenere che la guerra, come soluzione, sia solo una questione di incoscienza, incapacità di vedere quanto disgraziata sia l’idea di risolvere un problema, qualsiasi sia la sua entità, attraverso la generazione di dolore e sofferenza.
Presumere che si giunga ad appianare una questione generando dolore è semplicemente follia o, perlomeno, mancanza di consapevolezza su ciò che si sta facendo.
Eppure, qualcuno di voi, potrebbe sottolineare il fatto che invece ci sono uomini che sulla guerra, sulla sofferenza dell’uomo, speculano e guadagnano. Be’ quelli, perdonate la franchezza, non sono da considerare come parte dell’umanità, sono una specie a parte, priva di cuore.
Eppure gli eserciti sono fatti da esseri umani che, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno alcun guadagno da quella guerra, forse non sanno nemmeno bene il perché imbracciano un fucile. Quindi, come sostengo, è proprio mancanza di consapevolezza.

La pratica della meditazione si basa sull’essere consapevoli di quanto sia prezioso il dono della vita, di come ogni azione che facciamo, ogni parola che diciamo, ogni pensiero che formuliamo metta in moto una catena di cause ed effetti dei quali noi, e solo noi, siamo i diretti responsabili.
Queste cause dovrebbero portare sempre a condizioni migliori, a situazioni di gioia, di benessere, a vivere meglio in questo splendido pianeta che ci ospita e che potrebbe farci vivere tutti in piena pace, serenità ed abbondanza.
Solo la follia e la mancanza di discernimento ci porta, generazione dopo generazione, immancabilmente, su un campo di battaglia dove a misurarsi non sono più degli uomini, ma delle ideologie cieche, prive di cuore e spesso sature di violenza gratuita.

Riflettiamo sulle nostre responsabilità, ogni volta che un fucile spara, una bomba scoppia o un missile si alza in volo, ognuno di noi ha fallito come uomo, come creatura parte di una specie. Ogni singola volta è un fallimento di cui tutti, indistintamente, siamo parte.

Le parole del Dalai Lama sono eloquenti
“Se a ogni bambino di otto anni venisse insegnata la meditazione, riusciremmo a eliminare la violenza nel mondo entro una generazione”

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L'autore

Demetrio Battaglia

Ricercatore, scrittore e informatico