ATTUALITÀ
Comprendere le dinamiche del commercio estero
Redazione Occhi
25 luglio 2024L’Unione Europea ha recentemente varato un nuova normativa che impone ai fabbricanti l’obbligo di riparare i propri prodotti in tempi brevi e a prezzi economici. Si sancisce così il diritto alla riparazione in nome della sostenibilità e si chiude la corsa alla sostituzione continua, con relativi rifiuti da smaltire, per obsolescenza programmata o per slancio all’ultima versione.
È la battaglia vinta da associazioni consumatori e ambientalisti che da anni si battono per un commercio più etico, come il progetto Fairphone per un telefonino completamente riciclabile oppure il fenomeno dei Repair Cafè dove le persone si incontrano e condividono le proprie competenze per riparare e dare nuova vita agli oggetti.
Il prodotto sostenibile dovrà
• consumare meno energia
• vivere più a lungo
• essere riparato più facilmente
• essere facilmente riciclabile e/o
contenere parti riciclate
di fatto frenando l’acquisto di un prodotto nuovo.
Tutto questo rappresenta un nuovo mercato in aperta espansione, ma c’è un altro risvolto ben più interessante: il cliente.
Da lunga tradizione veneta, la vendita è fine a se stessa. La gestione del cliente è minima: "Hai comprato? Non sei più un mio problema”. L’unico obiettivo è la vendita, la riparazione è una triste necessità che come produttore non mi compete, così come la soddisfazione del cliente.
La decisione europea supera la visione della vendita occasionale per stabilire una relazione fornitore-cliente che va oltre il semplice acquisto e in cambio avremo un cliente felice ovvero la migliore pubblicità possibile.
M.F.
ORIZZONTI GLOBALI Strategie e Opportunità nel Commercio Internazionale
Spazio a cura di Domina Consulting
L'autore
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