Quasi ogni volta che accediamo a un sito internet, uno dei primi banner ad apparire non è pubblicitario ma è una richiesta di scegliere quali "cookie" accettare.
Ma cosa sono i cookie? Dobbiamo obbligatoriamente accettarli? E cosa rischiamo quando li accettiamo? Proviamo a rispondere per ordine.
I cookie sono delle stringhe di testo che i siti web creano e memorizzano temporaneamente, talvolta con il necessario consenso dell'utente, all'interno dei nostri dispositivi (cellulari, pc, tablet).
I cookie si distinguono in cookie tecnici, che sono quelli necessari per il funzionamento del sito (es: memorizzazione temporanea di un prodotto nel carrello per poterlo successivamente acquistare), cookie analitici, che analizzano il flusso dei dati verso un certo sito, spesso in modo aggregato, e cookie di profilazione, che analizzano il comportamento del singolo utente per studiarlo ed elaborarne un profilo commercialmente sfruttabile (principalmente in relazione alle attività di marketing, ma non solo).
Sono pertanto, in poche parole, dei dati ad uso tecnico/commerciale per migliorare l'efficenza dei siti e delle pubblicità online delle aziende.
Dobbiamo per forza accettarli? Le linee guida del Garante per la protezione dei dati personali del 2021 stabiliscono che dobbiamo avere sempre una possibilità di scelta. Possiamo scegliere, in particolare, se permettere al sito di elaborare quei dati e memorizzarli nel nostro dispositivo oppure se, invece, impedire tale memorizzazione. Questa possibilità di scelta è invece preclusa quando parliamo di cookie tecnici, ovvero quelli strettamente necessari per utilizzare un sito: i cookie tecnici sono sempre leciti, non richiedono consenso e non li possiamo rifiutare.
Cosa rischiamo, nell'accettarli? Non temete: non rischiate che un malintenzionato li utilizzi per accedere alla vostra navigazione, rubarvi le password o accedere al vostro home banking, perchè non sono quelli i dati raccolti. Il rischio principale è che la nostra esperienza come utente-consumatore sia compromessa alla luce di uno studio dei nostri interessi e della nostra identità. L'esempio più chiaro sono le pubblicità mirate: io cerco vacanze in Sardegna e, nei siti successivi in cui navigo, mi appaiono banner pubblicitari con offerte di vacanze in Sardegna.
Altre volte l'effetto è più compromettente, giungendo a proporre lo stesso prodotto a prezzi differenti in base alla navigazione dell'utente o alla geolocalizzazione dello stesso.
Cosa dobbiamo fare, quindi?
Il suggerimento è di rifiutare i cookie analitici e di profilazione per mantenere la propria esperienza commerciale più "oggettiva" possibile. Se, però, temete che ciò non basti, la soluzione migliore è utilizzare la c.d. "navigazione in incognito", una funzione esistente in tutti i vari browser (sia da cellulare che da pc) che impedisce ai siti di identificare l'utente e di utilizzare i suoi dati.
E, mi raccomando: attenti ai cookie di siti poco affidabili. Vale la vecchia regola: "non accettare biscotti dagli sconosciuti!"