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Avere speranza è un lavoro

Sebastiano Zanolli
Sebastiano Zanolli
27 febbraio 2023
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Avere speranza è un lavoro
È lunedì. E in questo weekend ho assistito con curiosità allo show sul palco e fuori che il festival ha creato.
Sono rimasto sorpreso da tutti i post dedicati alle situazioni più bizzarre viste a Sanremo.
Ma non è questo che mi ha realmente colpito. Quello che mi ha lasciato poco sereno è la continua polarizzazione di fronte a qualsiasi comportamento.
Persino di fronte al glitter di Paola e Chiara ci sentiamo in dovere di schierarci, di fare esegesi o attacchi, di dividere tutto in due tra chi fa la cosa giusta e chi fa la cosa sbagliata.

Beh, sarà che è un periodo in cui mi trovo spesso ad avere a che fare con persone che non possono scegliere fra il bianco il nero, fra giusto sbagliato, ma che devono barcamenarsi nella perenne incertezza del momento presente, senza il lusso di potersi dedicare alla fantavita, ma mi sono chiesto se c’è speranza per un mondo in cui lo sport è avere ragione al 100%, sempre e per vincere serve dire che tutti gli altri sono degli imbecilli.
Anche se parliamo delle rose di Blanco, del bacio di Rosa Chemical o delle tute dei cugini di campagna.

Serve dialogo. L’unico argomento di cui non si parla perché non fa rumore. Non acchiappa i like.
E poi sono incappato in una newsletter di Nick Cave che parla di atti amorevoli e redentivi per nutrire la speranza.
E mi sono detto che sì, c’è speranza.
È un lavoro avere speranza. Sì.
E quindi in questi giorni ho cercato di ascoltare più che di parlare.
Ascoltare anche quello che non avrei voluto.
E cercare il bene nel male.
E lo trovi quasi sempre.

Sì, la speranza se la coltivi cresce.

La mia è quella che prima o poi cambi questo moderno sport, che mi rattrista, dello sputtanare il prossimo senza mai tentare di capirlo.

Buona giornata piena di speranza.

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L'autore

Sebastiano Zanolli

“Fare raggiungere ad individui e squadre i propri obiettivi professionali, mantenendo la propria umanità” è la ricerca e la sfida che Sebastiano Zanolli si è dato negli ultimi 25 anni e che continua ad approfondire. Un caso abbastanza raro di formatore che continua testardamente a lavorare in azienda fondendo la pratica con la teoria. Nato nel 1964, dopo la laurea in Economia presso l’Università Ca’ Foscari, ha maturato esperienze significative in ambito commerciale e marketing, ricoprendo posizioni di responsabilità crescente: ha occupato i ruoli di Product Manager, Brand Manager, Responsabile Vendite, Direttore Generale ed amministratore delegato di brand di abbigliamento in aziende come Adidas e Diesel. Si è occupato di politiche di Employer Branding come consulente di Direzione e presta la sua opera sulle strategie e progetti di Heritage Marketing. È autore di 7 volumi di grande successo: “La grande differenza” (2003), “Una soluzione intelligente” (2005), “Paura a parte” (2006), “Io, società a responsabilità illimitata” (2008), “Dovresti tornare a guidare il camion Elvis” (2011), “Aveva ragione Popper, tutta la vita è risolvere problemi” (2014), “Risultati solidi in una società liquida” (2017). Tutti i libri sono editi dalla Franco Angeli.