Intervista a Elisabetta Basili, “Mamma Grafica” di Mirta
Anna Zaccaria
29 ottobre 2024Intervista a cura di Anna Zaccaria
Elisabetta Basili è la grafica illustratrice che ha ideato e disegnato Mirta, la bambina mascotte del Centro Affidi delll’ulss7 Pedemontana. Ma com’è nato questo personaggio che vediamo in tanti cartellloni sparsi in giro fra i 54 comuni della dell’ulss7?
Chi è Elisabetta Basili?
Sono una freelance bassanese, ex scout (anche se si rimane scout per tutta la vita) molto attenta al sociale. Di professione faccio la grafica illustratrice e questo mi permette di propormi nel mercato in un modo diverso. Nella lunga militanza scout ho fatto per molti anni campi estivi in Romania dove ho toccato con mano tutte le criticità dei bambini di strada e dell’infanzia non protetta.
Quando è nata Mirta nei tuoi disegni?
I primi disegni di Mirta sono nati fra il 2016 e il 2017. Il Centro Affidi di Bassano del Grappa Ulss7 Pedemontana Distretto 1 cercava una disegnatrice per rinnovare la propria comunicazione, e anch’io sono stata invitata a inviare un mio disegno che spiegasse in modo diretto il concetto dell’affido.
Quel mio disegno ha colpito molto le operatrici e da quello siamo partiti per costruire tutta la comunicazione successiva.
Il disegno raffigurava una grande famiglia che si protegge da un temporale con un grande ombrello. In quel disegno erano presenti già tutti gli elementi che sono stati ripresi e spiegati nel libro illustrato “Mirta si fida”.
Durante i colloqui con le operatrici del Centro mi venivano raccontate tante storie legate ai bimbi dati in affido e di una bimba in particolare (rimasta ovviamente anonima). Mirta è nata anche da quelle storie, Mirta è proprio una bimba del territorio, una bimba che può essere figlia di un nostro vicino di casa.
La grande famiglia “Bottoni” aggancia e tiene unite tante persone e le protegge con un grande ombrello dai temporali della vita: un padre buono, una mamma simpatica e stravagante che si “accorge” di Mirta, ossia la bimba che le verrà dato in affido residenziale, Michele un bimbo in affido diurno e infine la loro bambina.
Perchè hai preso a cuore questo progetto?
Da capo scout, per tanti anni ho accompagnato gruppi di adolescenti a fare campi estivi in Transilvania dove l’etnia nomade viveva ai margini della comunità. Ho incontrato tanti bimbi di strada e ho imparato a conoscere e a individuare i tratti che accomunano i bambini che per motivi diversi si trovano nella necessità fin da piccolissimi di dover badare a se stessi e a volte ai loro genitori.
Mirta mi ha permesso di mostrare questa mia sensibilità. Durante i campi rimanevo molto colpita dalla determinazione di questi bimbi piccolissimi di 2/3 anni che venivano da soli nei giardini dove noi allestivamo l’animazione percorrendo anche 3 km a piedi.
Durante l’animazione cercavamo di far passare concetti semplici legati all’igiene personale e al prendersi cura delle proprie cose, dei propri vestiti. E anche questi concetti vengono ripresi con i bimbi dei centri affido.
Ci puoi spiegare i significati degli elementi che vediamo nei disegni di Mirta?
Come tanti bambini, Mirta tiene sempre vicino a sè il suo coniglietto, l’oggetto transizionale che le dà forza e coraggio. Altro elemento importantissimi è il filo che in un continuo srotolarsi e arrotolarsi nel gomitolo dà forma ai pensieri e alla fantasia di Mirta, portandola fra le nuvole, nel mare e nel mondo. Mirta come tanti bambini lasciati a loro stessi, gioca con un filo e da questa sua fissazione cerca di sfuggire dalla realtà con lo strumento che una bambina ha più degli adulti ossia la fantasia.
Perchè questo nome?
Mirta è un nome fuori dal comune, come lo sono le storie che i bambini in affido hanno. Sa di sole, di mare perchè lo abbiniamo facilmente alla Sardegna, sa di selvatico, è resiliente perché come il mirto sa crescere in ambienti ostili e come lui da frutti speciali non scontati.
Cosa ci dobbiamo aspettare da Mirta prossimamente?
Mirta ha la necessità di vivere in una società che la accolga e la aiuti ad avere fiducia degli altri. La campagna che stiamo sviluppando la farà conoscere fuori dagli ambienti canonici dei centri affido, i suoi cartonati sono gia presenti nei centri commerciali e in vari negozi perchè, per crescere, questi bambini hanno bisogno di famiglie meravigliose che li accolgono ma anche di una società capace di fare rete e di aiutare queste famiglie.
Mirta come tutti i bambini ha dei sogni e delle grandi potenzialità per il suo futuro e fra un po’ incontrerà dei personaggi famosi...
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L'autore
Mille cose da fare ma non si tira mai indietro, troppo buona ma con grinta da vendere. Amante dei numeri, Anna è una vera esperta delle logiche e stratega del web marketing. Ha maturato una lunga esperienza nella gestione di progetti complessi di comunicazione digitale, mirando sempre alla concretezza e ai risultati.