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Intervista a Andrea Filippi, giovane De Andrè

Anna Zaccaria
Anna Zaccaria
29 maggio 2024
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Intervista a Andrea Filippi, giovane De Andrè

a cura di Anna Zaccaria

Il 30 maggio è stato trasmesso su Rai Uno il film “Com’è umano lui” film dedicato alla giovinezza di Paolo Villaggio.

Andrea Filippi 24 enne di Schio interpreta Fabrizio De Andrè. Noi lo abbiamo intervistato e ci siamo fatti raccontare come Andrea sia diventato il giovane De Andrè.

Andrea Filippi con la chitarra in mano

Chi è Andrea Filippi?

Sono un ragazzo di 24 anni di Schio, musicista, interprete, cantante. Sono un grande appassionato del cantautorato italiano in particolare di Fabrizio De Andrè e in questi ultimi anni sto girando il Veneto e l’Italia con concerti a lui dedicati. Da questa passione poi, assolutamente per caso è nata l’opportunità di interpretare De Andrè nel film Rai “Com’è umano lui” dedicato alla vita di Paolo Villaggio.

Quando hai iniziato a suonare?

Ho iniziato a suonare a dieci anni. Ho frequentato a Schio le medie musicali suonando il clarinetto e poi da lì ho fatto il conservatorio a Vicenza mentre frequentavo l’ITIS a Thiene con specializzazione Informatica.

Com'è nata la passione per la musica cantautorale italiana?

Verso i 18 anni ho capito che il percorso tecnico dell’ITIS informatico non era la cosa più adatta alla mia persona. A scuola seguivo con maggiore attenzione letteratura e storia. Grazie alla letteratura mi sono avvicinato alla poesia e, data la mia formazione musicale, alla poesia in musica. E se si parla di poesia in musica non si può non parlare di De Andrè. Lui le univa in modo magistrale. Così per caso, ho iniziato ad ascoltarlo e me ne sono follemente innamorato. È stato l’incontro giusto al momento giusto: De Andrè nelle sue canzoni parlava dei temi che io sentivo fortemente miei.

A quel punto è stato inevitabile imparare a suonare la chitarra…

Sì, assolutamente! Sentivo la necessità di suonare e cantare le sue canzoni. Grazie a lui ho cominciato a riflettere su temi esistenziali ma anche su altri fortemente attuali, mi ha fatto crescere e avere consapevolezza di me stesso all’interno di questa società…

E come è nata la voglia di fare concerti su De Andrè?

Da quella consapevolezza è nato il grandissimo desiderio di promuovere ancora le sue canzoni verso i miei coetanei. Volevo farlo però in un modo organizzato non nei pub ma nei teatri. A 19 anni ho cominciato a contattare tutti i Comuni attorno a Schio per chiedere di poter organizzare un concerto in teatro. E ovviamente non è stato affatto facile. Però alla fine il Comune di Santorso mi ha dato fiducia.

Ma eri da solo o in gruppo?

In gruppo! Eravamo in cinque. Inizialmente ho chiesto ai miei amici del conservatorio … Per suonare De Andrè tutti in qualche modo dovevamo metterci in gioco come musicisti: non il pianoforte ma la tastiera, non le percussioni classiche ma la batteria.

Da perfetti sconosciuti siete riusciti ad arrivare al teatro. Complimenti!

Sono un ragazzo estremamente determinato, vista la mia formazione musicale non volevo dai locali così perché avevo paura di non riuscire a fare il salto giusto e di rimanere li. Volevo partire dai teatri, li ho chiamati tutti, mi sono presentato senza l’aiuto di nessuno, mostrando i nostri curricula e mostrando la presentazione dello spettacolo che volevamo allestire. Ovviamente mi sono autofinanziato per il service e la promozione.

Quando è avvenuto il primo concerto?

L’11 gennaio 2019 a vent’anni esatti dalla scomparsa di Fabrizio

Hai beccato il momento giusto!

Si! Aspettavo quel momento. Io sono un ragazzo del 1999, sono arrivato dopo Fabrizio, cantando le sue canzoni avevo la possibilità di incontrare il pubblico adulto di chi già lo conosceva e allo stesso momento potevo farlo scoprire ai ragazzi della mia età. Dopo quel concerto ne sono seguiti molti altri nei teatri del vicentino … ma dopo però è arrivato il Covid e la chiusura dei teatri…

E cosa ti sei inventato?

Non mi sono scoraggiato, ho studiato di più le sue canzoni e mi sono detto che da un problema può nascere un’opportunità. Mi sono lanciato sui social creando video in cui mi mostravo mentre cantavo le canzoni di De Andrè. Questi video sono diventati virali e quando tutto è finito hanno cominciato a chiamarmi per i concerti. La band da 5 elementi è diventata di 8 persone, ora siamo strutturati molto meglio in modo più professionale e ora facciamo tournée in giro per l’Italia con decine di date.

Foto riprese film dedicato a Paolo Villaggio da sinistra Andrea Benfante, Andrea Filippi e Enzo Paci

E poi ti sei ritrovato addirittura a interpretare De Andrè giovane.. raccontaci questa storia.

A inizio 2023 sono stato contattato dalla direttrice casting del film che la Rai stava progettando di fare e che era dedicato alla vita di Paolo Villaggio grandissimo amico di Fabrizio De Andrè. Lei e il regista, Luca Manfredi, mi hanno espresso il loro desiderio di avermi nel cast. Io ero veramente molto perplesso, ero consapevole della mia non preparazione come attore e poi non volevo cadere nell’errore di cercare di replicare De Andrè quasi come una macchietta. Mi hanno convinto a provarci e così ho inviato loro un mio self tape… non ero proprio messo benissimo ma secondo loro si poteva fare…

Ho lavorato alcuni mesi per prepararmi, per conoscere di più la persona che dovevo interpretare e così alla fine, fra settembre e ottobre del 2023, ho partecipato alle riprese del film.

Il film “Com’è umano lui” come ho detto prima è dedicato alla vita di Paolo Villaggio dalla gioventù al successo è stato trasmesso in un’unica puntata su Rai Uno il 30 maggio ed è ora disponibile sulla piattaforma RaiPlay. Io interpreto Fabrizio che è stato uno dei suoi amici più cari in gioventù. Insieme hanno scritto due fra le più belle canzoni, erano entrambi figli della borghesia di genova ma non volevano stare nel lusso, andavano in giro a godersela e al contempo a riflettere sul loro essere.

Andrea Filippi durante le riprese del film con ciak in mano

Cosa porti a casa da questa esperienza?

Sicuramente ho capito il grandissimo lavoro che c’è dietro ad un film. Mi porto a casa un’esperienza meravigliosa che mi ha tantissimo emozionato, una cosa diversa rispetto a quella che sono solito fare, ovvero cantare davanti alle persone e poi senza dubbio una certa visibilità. Non nego che ero molto curioso di capire e di coglierne le dinamiche…

Prossimi progetti?

Con l’inizio della bella stagione, iniziano i concerti estivi.

Io e il mio gruppo “I notturni” da un paio di anni stiamo lavorando insieme ad un produttore molto bravo di Marano Vicentino con lui stiamo portando in tour lo spettacolo “Parole di Faber” concerto con le canzoni di De Andrè la cui scaletta è in continua evoluzione.

In più faccio concerti in duo (Il duo De Andrè) assieme alla violinista Valeria Zanella, in questi spettacoli io suono la chitarra e canto, e mi diletto al pianoforte e con le percussioni.

Assieme all’orchestra Sinfonica del Veneto stiamo portando in tour Faber Sinfonico progetto musicale in cui presentiamo le canzoni orchestrali di Fabrizio: più di 30 musicisti che suonano De Andrè in uno spettacolo veramente emozionante.

Diciamo che sarà un’estate bella piena e io ne sono molto felice!

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L'autore

Anna Zaccaria

Mille cose da fare ma non si tira mai indietro, troppo buona ma con grinta da vendere. Amante dei numeri, Anna è una vera esperta delle logiche e stratega del web marketing. Ha maturato una lunga esperienza nella gestione di progetti complessi di comunicazione digitale, mirando sempre alla concretezza e ai risultati.