CULTURA
“PROTOTIPI"
Rassegna Costenaro
31 ottobre 2023Incontro con Loretta Bertolin e Giuseppe Guzzo in dialogo con Davide Alaimo e Belinda Guerriero.
Teatrino Collezione Costenaro
Venerdì 10 novembre 2023 ore 18.30
Vi sono storie che, pur interessanti sotto molti punti di vista, restano conosciute solo a pochi. Una serie di fortunate coincidenze, unite a passione e alla costanza nel lavoro, hanno fatto sì che una di queste storie potesse emergere in tutta la sua portata. La mostra “Prototipi”organizzata dalla Galleria Artemisia in Thiene dal 14 al 28 ottobre scorso, ha svelato al pubblico 35 preziose opere in ceramica ideate da 13 designer e realizzate tra gli anni ‘80 e ‘90 dalla ditta C.A.I., Ceramiche Artistiche Italiane di Nove.
Apparentemente una storia simile a quella di tante altre aziende del comparto ceramico vicentino, se non fosse per la fama dei designer, per lo più operanti nel capoluogo meneghino, che scelsero di rivolgersi proprio a una manifattura ceramica artigianale della provincia veneta, ovvero: Ettore Sottsass, Gio Ponti, Sergio Asti, Anna Gili, Andrea Nannetti, Claudio Nardi, Alessandro Mendini, Aldo Cibic, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi, Matteo Thun, Giuseppe Raimondi, Bertozzi e Casoni.
Il titolo dell’esposizione svela anche la natura degli oggetti esposti, poiché si tratta esattamente dei prototipi realizzati prima della fase di produzione vera e propria.
C.A.I. - posacenere designer Giuseppe Guzzo - fine anni 60
Sergio Asti - vaso ZIGGURAT - prototipo C.A.I. Nove - 1989
Produzione in piccola serie, in qualche caso limitata a uno o due esemplari, ma destinata a un mercato di altissimo livello. All’epoca l’azienda fondata da Stefano Guzzo nel 1963 (già socio con Angelo Perin della SICA, poi Sicart) aveva già da diversi anni una produzione caratterizzata solo in parte da oggetti tradizionali, in favore di altri dalle linee più sintetiche e geometrizzanti, nonché da una padronanza nell’uso degli smalti. Premi e riconoscimenti sono un bagaglio comune sia per Stefano Guzzo che per il figlio Giuseppe, il quale alla fine degli anni ‘60 inizia a collaborare fattivamente nel laboratorio familiare. La perizia tecnica di Giuseppe Guzzo è affinata in particolare nella formatura, con l’ideazione e realizzazione di modelli e stampi in gesso necessari alla produzione: un suo posacenere è presente nella Collezione Costenaro, sezione “il ronzio della ceramica”. Quella stessa perizia, di lì a poco, verrà anche trasmessa da Giuseppe nel locale Istituto Statale d’Arte “G. De Fabris” in qualità di docente di Laboratorio ceramico. La storia della C.A.I., proseguita poi con la costituzione della CAI90, sarebbe finita nell’oblio se non fosse stato per la sensibilità di Loretta Bertolin, moglie di Giuseppe, che alla chiusura dell’azienda ebbe l’intuizione di tenere quei prototipi così particolari.
Esempio documentale - prototipi C.A.I. anni 80
Per questo, oltre agli oggetti, nell’esposizione a cura del prof. Davide Alaimo (IED di Torino) e di Belinda Guerriero è stato raccolto e organizzato in maniera esemplare anche molto materiale documentale costituito da progetti, eliocopie, fax, lucidi.
Ettore Sottsass - teiera CHERRIES 1972 e teiera BASILICO 1972 - produzione Ceramiche San Marco
L’appuntamento della rassegna 70 + 40 + 190 = 300 storie POP, a cura di Eleonora Zampieri e Marco Maria Polloniato, è ospitato nel Teatrino della “Collezione Costenaro” generalmente ogni secondo venerdì del mese alle ore 18.30.
La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti.
È possibile vedere la registrazione dell’evento sulla pagina Facebook Costenaro Assicurazioni.
Info e prenotazioni: 0424 382586 – 379 1282153 – [email protected]
L'autore
Rassegna Costenaro, a cura di Eleonora Zampieri e Marco Maria Polloniato, ospitata nel teatrino "Collezione Costenaro".