"La casa dei tarocchi"

Lo sguardo indagatore più attento scorgerà una novità alla sagra di San Giacomo. Quest’anno i protagonisti della mostra organizzata da Costenaro Assicurazioni sono i Tarocchi. O meglio, sono la reinterpretazione operata dagli studenti della classe 5D (ind. design) del liceo artistico “Giuseppe De Fabris” nell’anno scolastico 2007/08 a cui era stato proposto di ripensare il tema.

Il lavoro è stato coordinata dalla prof.ssa Adriana Sasso in collaborazione con il laboratorio gesso del prof. Giuseppe Guzzo, docenti con una spiccata sensibilità nel coinvolgere e pensare a lavori collettivi da inserire nel programma annuale. Questo lavoro in particolare ha unito idealmente un luogo fisico e sicuro, ossia la casa, agli Arcani Maggiori quale elemento misterioso ed intimo da trasporre in carta e successivamente in ceramica. Tra rimandi al domestico e a simbologie antiche, i lavori degli studenti sono diventati opere ceramiche in semirefrattario bianco decorato con ossidi e ingobbi e cotti in forno a 1200°C.

Le progettualità proposte nel corso degli anni all’interno del liceo artistico “G. De Fabris” da parte dei docenti Sasso e Guzzo sono state molteplici. Oltre alla “Casa dei Tarocchi” e solo per citare le principali, si sono susseguite: “Mito, mitologia e miti” (a.s. 2008/09), “Perchè non siamo polli di allevamento [G.Gaber]” (a.s. 2010/11), “Le città invisibili” di italo Calvino (a.s. 2011/12), Pannello speciale ispirato all’opera e dedicato a Federico Bonaldi, oggi posto all’ingresso della scuola (a.s. 2012/13), “Pane e coraggio” (a.s. 2013/14), “Orwell 1984” (2014/15), “Giochi di ieri e di oggi” (2015/16) sino a “Cosa vuoi da me” (a.s. 2016/17).

Proprio quest’ultimo progetto nato da una discussione in classe riguardo “le Violenze” non solo a scapito delle donne, ma anche ai danni della natura, dalla coercizione degli individui alla standardizzazione dell’individuo con le mode, ha incrociato nel suo percorso la proposta di Ivano e di Eleonora Zampieri di utilizzare come elemento comune delle scatole in legno della Cavit. Il risultato finale è stato di così grande impatto che l’installazione complessiva, realizzata dalle classi 4D e 5D del liceo artistico “G. De Fabris” di quell’anno, è oggi parte della Collezione Costenaro.

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