Esseri Di-Versi: una nuova rubrica Occhi sul mondo della poesia
Redazione Occhi
27 dicembre 2024È un immenso piacere per me poter inaugurare con questo mese, una nuova rubrica di OCCHI, dedicata ad una delle forme di scrittura più pure ed intense della letteratura, e cioè la Poesia.
La Poesia è un regno dell'espressione artistica che penetra nel profondo delle emozioni umane e possiede la magia di svelarne i pensieri più profondi ed intimi; potremo definirla come il canale attraverso il quale gli individui possono navigare negli intricati paesaggi e luoghi dell'esperienza umana.
Può sfidare i confini convenzionali dell’essere o dell’interpretazione degli eventi attraverso la molteplicità dei suoi stili, del ritmo, dell’associazione di immagini o dell’uso delle parole o delle sillogi (semplici o complesse).
In questa rubrica esploreremo insieme le vite e le opere di autori e autrici, più o meno celebri, soffermandoci su quei versi che, che a mio umile parere, meglio rappresentano la loro voce unica.
Condividerò con voi la difficoltà di ogni scelta, questa, la prima e le prossime, confidando nel vostro insindacabile giudizio e sperando di accendere in voi una vivida breccia d’interesse e curiosità nella lettura.
Per cominciare, ho scelto Sylvia Plath (Boston 1932 - Londra 1963) poetessa e scrittrice statunitense; è stata una delle maggiori esponenti della corrente letteraria cosiddetta “confessionale”, nata e sviluppatasi negli Stati uniti negli anni ’50 e ’60. Tale movimento vedeva nell’emancipazione e nella volontà di connettersi con il lettore attraverso la condivisione delle proprie esperienze personali, talvolta dolorose, il proprio fine divulgativo. Problemi familiari, separazioni, dipendenze, malattie mentali creavano un ponte solidale di vulnerabilità e sofferenza con chi ne venisse a contatto o conoscenza. Ragione del loro immediato successo e diffusione.
La sua vita è stata caratterizzata da un talento precoce ed immenso nella scrittura (a soli otto anni la pubblicazione della sua prima poesia) con la realizzazione di opere come “Ariel” o il romanzo semi autobiografico “La Campana di Vetro” (The Ball Jar); ma anche segnata da momenti tragici e drammatici tra cui alcuni tentativi di suicidio durante e dopo il burrascoso matrimonio e divorzio con il marito, poeta anch’esso, Ted Hughes che conobbe a Cambridge nel 1956.
Sylvia Plath ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della letteratura internazionale ed è soprattutto attraverso le sue poesie che possiamo apprezzarne la profondità ed una sensibilità fuori dal comune.
E allora impara a vivere.
Tagliati una bella porzione di torta con le posate d’argento.
Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi.
Apri gli occhi.
Impara come fa la luna a tramontare nel cielo della notte prima di Natale.
Apri le narici.
Annusa la neve.
Lascia che la vita accada.
Tratto da i “Diari di Sylvia Plath” pubblicato da “Gli Adelphi”.
Sulla sua lapide, nel West Yorkshire, in Inghilterra, la scritta:
“Anche nel mezzo delle fiamme più feroci, il loto dorato può essere piantato”
Letture consigliate: Diari 2004 editore Adelphi, La Campana di Vetro 2023 Mondadori, The Unabridged Journals of Sylvia Plath 2007 Anchor editore
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