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Intervista a Ketty Panni

Anna Zaccaria
Anna Zaccaria
27 dicembre 2023
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Intervista a Ketty Panni
Ketty Panni è un’imprenditrice bassanese che ha respirato “azienda” da sempre nella sua vita. È figlia di quell'imprenditoria veneta che ha saputo creare imperi partendo dai laboratori dei garage di casa. Dopo essere diventata Amministratrice Delegata dell’azienda di famiglia Oleodinamica Panni, portandola a essere una delle eccellenze del territorio tanto da farla diventare parte di Interpump azienda quotata, nel 2022 ha deciso di dedicarsi a un altro progetto imprenditoriale fondando un’azienda che mette al centro della mission le relazioni.
Chi è Ketty Panni? Come ti definiresti in poche parole?
Sono una donna al servizio di una missione, detta così sembra una definizione da domenica mattina in chiesa. Noi donne abbiamo una sensibilità e un carisma molto diverso da quello maschile e questo ci rende più adatte e orientate verso alcune sfide. In un'intervista al Giornale di Vicenza mi sono definita una donna della terra, semplice, e rivendico questa caratteristica come un grande valore. Mi sono formata grazie all’esperienza e ancora oggi sono assetata di sapere. Amo mettermi in ascolto di interlocutori capaci ma per indole voglio tradurre gli input ricevuti nel fare, nello sperimentare. Io penso che tutti noi nasciamo con una missione, per uno scopo. Passiamo la vita a cercarlo, spesso lo troviamo ma non è detto che poi si decida di perseguirlo; a volte non lo si trova e per tutta la vita rimaniamo in attesa della scoperta. Io ho avuto la fortuna di potermi dedicare a 50 anni a questo scopo.

E questo scopo immagino sia Relazionésimo. Com’è nato questo progetto?
L’idea è nata da Ombretta Zulian che io avevo conosciuto anni prima durante gli incontri di categoria. Nel 2019 Ombretta aveva cominciato a fare dei tavoli di discussione fra imprenditori e professionisti. Già in quegli anni, quindi prima del Covid, emergeva in modo sempre più evidente la necessità di avere relazioni con scambi di idee per formarsi come uomini, per crescere ed evolvere. Ombretta ha percepito questo grande bisogno latente, ha creato questi tavoli, io vi ho partecipato e ho cercato di tradurre in modo concreto le idee e gli spunti che emergevano con azioni e attività da svolgere all'interno della mia azienda. Ho seguito il metodo di sperimentazione scientifica con azioni e osservazioni delle conseguenze. Più relazioni all’interno delle aziende portavano a uno stare meglio delle persone. Come uomini e imprenditori abbiamo sempre più la percezione di essere all'interno di un gioco che ci sta portando all’autodistruzione, si lavora sempre più per accumulare ricchezza con fine in se stessa. Quei tavoli mi hanno portato a prendere coscienza che eravamo tutti alla ricerca di un qualcosa chiamato felicità il cui raggiungimento però ci terrorizzava perché ancora più grande era la paura di perderla.

Da cosa sei partita nella tua ricerca?
Mi sono chiesta quali fossero i miei punti fondamentali e la risposta è stata tanto semplice quanto rivelatrice del mio stato: il tempo, la salute, la famiglia... Cosa stavo facendo nella mia vita per curare questi 3 elementi fondanti? Tutte queste riflessioni sono nate fra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Nel 2020 io e Ombretta eravamo già pronte per partire con la nostra azienda ma il Covid ha inevitabilmente rallentato di molto il progetto. Potrei dire che in realtà lo ha anche rinforzato. La natura nei mesi di chiusura ci ha regalato colori, suoni e sensazioni incredibili; il tempo passato a casa ha dato la possibilità di rallentare e di mettersi in ascolto, io immagino che in tanti abbiamo scoperto di avere dei vicini di casa che prima presi dalla frenesia della vita non avevamo conosciuto. Il Covid ci ha tolto tantissime relazioni e ci ha fatto capire la loro importanza. Relazionésimo è un po’ figlio di quel periodo.

Quando è nata la nuova azienda?
La Beate Vivo Farm srl è stata fondata nel gennaio 2021. Il nostro primo obiettivo è stato quello di preparare un Expo, una fiera delle relazioni. Volevamo dare gioia ed emozionare i visitatori attraverso le relazioni che aziende, città, associazioni di volontariato (da noi chiamato fraternariato) possono fare nel momento in cui vengono unite nello scopo. A luglio 2022 l’Expo si è concretizzato alla fiera di Vicenza: 13.000 mq di esposizione con 80 convegni in 3 giorni e più di 250 relatori. All’interno dell’Expo abbiamo costruito un tunnel di 130 metri dove abbiamo ricreato la bellezza di un giardino dell’eden rigoglioso, seguito dal deserto più arido che da una parte simboleggia distruzione ma al contempo ti porta all’introspezione e alla riflessione, un po’ come quando eravamo piccoli e nei campeggi in parrocchia dovevamo vivere l’esperienza del deserto per poterci connettere con il nostro io più profondo. All’interno del tunnel il visitatore viveva un’esperienza di grande trasporto emotivo grazie a video immersivi che lo portavano dall’eden al deserto. Subito dopo il visitatore doveva salire dodici gradini, a simboleggiare la fatica e il lavoro, ognuno denominato con il nome di un valore. Nel primo gradino vi era l’Amore perchè senza quello non andiamo da nessuna parte. Alla fine del tunnel abbiamo messo il video-manifesto di Relazionésimo in cui Beppe Fiorello all'interno del Teatro Olimpico raccontava i nostri principi fondanti. Nel Teatro Olimpico del Palladio la bellezza e l’armonia trovano casa: i dotti e la sapienza sono presenti dietro in una funzione di protezione mentre l’artista ossia colui che racconta è posto in primo piano: arte e sapienza vengono unite in un’armonia che è per sempre.
Cercando di tradurre tutto nel concreto, tu dici di voler cambiare il mondo cambiando l’economia e la finanza, come si fa? Tutti dovrebbero giocare allo stesso gioco con le stesse regole ma non è possibile!
Abbiamo creato un'economia che valuta esclusivamente fattori e parametri di crescita, ma stiamo perdendo i pezzi all’interno delle nostre aziende perchè la sensazione che abbiamo è di essere sempre più infelici. Dobbiamo determinare altri sistemi di valutazione. Abbiamo messo come criterio di successo il raggiungimento di determinati canoni ma non è sempre quello che viene cercato dai giovani.

Sì certo, ma ammetterai che in tante famiglie manca proprio il necessario e il divario fra chi sta accumulando ricchezze e chi fa fatica e sempre più grande...
Sì vero, è necessario mettersi attorno a un tavolo e provare a sperimentare qualcosa di nuovo. Ritorno sempre alla mia idea del fare: solo provando nuove strade e trovando nuovi criteri di valutazione possiamo capire se le direzioni prese sono corrette rispetto allo stato attuale.
Non posso nascondere che una delle mie perplessità su Relazionésimo è stata quella legata alla sua ragione sociale ossia una srl, come può esserci un’azienda che trae profitti dalle relazioni umane?
Io ho voluto questa organizzazione societaria perchè ero convinta che il sistema si potesse modificare solo parlando lo stesso linguaggio ossia la lingua delle aziende profit. Credo che l’attività economica attraverso la cura delle relazioni può portare a nuove modalità di collaborazione fra le diverse realtà del territorio creando complementarietà produttiva fra la sfera privata e quella pubblica. A breve ci trasformeremo in Fondazione.

Come possiamo rendicontare il valore delle relazioni?
La sfida di questo progetto è proprio questa: misurare la felicità e il benessere in azienda dopo che si è implementata una serie di attività volte alla relazione fra individui. Gli individui non vogliono essere numeri ma persone e gli imprenditori devono mettersi maggiormente in ascolto di chi contribuisce in modo concreto al successo delle loro aziende. Occorre individuare nuove KPI che una volta valutate potranno dare informazioni per la definizione di una nuova strategia aziendale. L’agenda ONU 2030 non potrà mai essere raggiunta se non cominciamo a fare queste riflessioni e queste analisi.

Come sarà il 2024 di Relazionésimo?
Abbiamo appena terminato la Mostra “La proporzione aurea” allestita all'interno della Basilica Palladiana affiancata dal Festival delle Relazioni. È stato un bel progetto che ha riscosso un grandissimo successo con oltre 20.000 visitatori in due mesi di apertura. Abbiamo avuto delle richieste per portare la mostra in altre città e questo ci riempie di orgoglio: le relazioni e la diffusione di idee portano alla contaminazione virtuosa e questo è un primo obiettivo raggiunto. A fine 2024 organizzeremo la nuova edizione dell’Expo di Relazionésimo con l’obiettivo di coinvolgere sempre più aziende, associazioni di volontariato ed enti locali perchè il cambiamento lo dobbiamo fare insieme e “solo nel riconoscimento della propria dipendenza ineludibile dall’altro, nel bisogno di appartenenza e di legame con gli altri attiviamo un circuito di reciprocità che ci aiuta a vivere nella complessità”.

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L'autore

Anna Zaccaria

Mille cose da fare ma non si tira mai indietro, troppo buona ma con grinta da vendere. Amante dei numeri, Anna è una vera esperta delle logiche e stratega del web marketing. Ha maturato una lunga esperienza nella gestione di progetti complessi di comunicazione digitale, mirando sempre alla concretezza e ai risultati.