TEMPO LIBERO

Quando leggere... ti mette le ali! Marzo 2023

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Quando leggere... ti mette le ali! Marzo 2023

“Leggere ci dà un posto dove andare quando dobbiamo restare dove siamo”.
(Mason Cooley)


Questo mese è il turno degli spunti di Vittorio Campana, che si presenta così!

Quasi vent’anni fa, gironzolando da cliente in libreria Scrimin, mi sono attardato oltre l’orario di chiusura e così mi sono ritrovato coinvolto in un progetto che tutt’ora mi entusiasma e mi motiva. La rara opportunità offertami di coniugare passione e professione mi permette di muovermi tra gli scaffali della Narrativa, i tavoli dei Tascabili e gli espositori dei Fumetti combattuto tra l’ammirazione per i Classici della Letteratura, primo fra tutti Dostoevskij, e la necessità di tenermi aggiornato sulle ultime novità editoriali. Con falsa modestia non mi ritengo ancora un Libraio e con innegabile superbia non mi considero un commesso, quindi mi definisco uno spacciatore di romanzi! Una errata concezione romantica del mio ruolo inizialmente mi aveva illuso che avrei passato il tempo in libreria a leggere i bestseller dei miei autori preferiti e a chiacchierare con avvenenti lettrici, da un po’ di tempo mi sono rassegnato a leggere solo a casa….


IL FARAONE D'OLANDA

Autore: Kader Abdolah

Editore: Iperborea

Argomento: Lettori curiosi

Prezzo: € 17,50


Solo un grande autore come Abdolah Kader, che ha provato dolorosamente il distacco dalla propria casa, famiglia e patria, può raccontare così bene l’amicizia tra due persone anziane, molto differenti tra di loro per nascita e cultura, però accumunati da un autentico amore per la bellezza e per l’arte. Attraverso pagine malinconiche alternate a episodi esilaranti, scoprite dove è nascosto il Faraone d’Olanda.

L’egittologo olandese Herman Raven sta perdendo la memoria. Di una vita intera scandita da grandi imprese archeologiche ricorda solo un segreto: nella sua cantina, decorata ad arte come una tomba faraonica, nasconde un antico e inestimabile sarcofago, contenente la mummia della regina Merneith, che fu l’eletta di Thoth, il dio egizio della scrittura e della sapienza. Da anni Herman se ne prende cura amorevolmente insieme all’amico Abdolkarim, figlio di un restauratore di libri antichi del Cairo ed ex operaio in una ditta di lavatrici all’Aia, che nella sua casetta olandese sul canale ha ricreato un tipico orto del Nilo. Ma tutto ha una fine, «tutto torna al luogo da dove è venuto», così Abdolkarim desidera ora tornare «a casa», e se riuscirà a riportare in Egitto anche la regina Merneith potrà dare un senso e un valore al suo destino di emigrato, senza sentirsi sconfitto. È questa la missione che i due vecchi idealisti, minacciati in sogno dai coccodrilli del Nilo, devono compiere a ogni costo prima di morire, sfidando le autorità, chi vorrebbe trarre profitto dal prezioso reperto e chi lo considera un falso, una folle invenzione, il capriccio infantile di due confuse menti senili. Del resto qual è la verità quando la memoria ci tradisce? E conta di più la realtà o una fantasia che dia luce e scopo ai nostri giorni? Da rifugiato che non sa se potrà mai rivedere la sua terra d’origine, Kader Abdolah racconta attraverso le avventure di due eroi al crepuscolo della vita una storia piena di humor e nostalgia sul diritto al «ritorno» – ritorno alla libertà dell’infanzia, ritorno alle proprie radici – per portare a compimento un’esistenza.

Kader Abdolah, nato in Iran nel 1954, perseguitato dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini, rifugiato politico in Olanda dal 1988, è diventato uno dei più importanti scrittori di questo Paese, costantemente nella lista dei best-seller. Con Scrittura cuneiforme conquista il pubblico internazionale. La casa della moschea, votato dai lettori olandesi come la seconda migliore opera mai scritta nella loro lingua, è Premio Grinzane Cavour 2009. Tutti suoi romanzi sono pubblicati in Italia da Iperborea.


COMANDANTE

Autore: Edoardo De Angelis - Sandro Veronesi

Editore: Bompiani

Argomento: Lettori curiosi

Prezzo: € 16


Il titolo di questo romanzo, basato su una vicenda di grandissima attualità avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale, è in parte fuorviante, perché è tutto l’equipaggio del sommergibile Cappellini a esserne protagonista: macchinisti, ufficiali, cuochi, marconisti. Effettivamente però in mezzo a questo caos di dialetti e intercalari da tutta Italia, impressiona la voce del capitano di corvetta Salvatore Todaro: una leggenda!

“Si dicono tante cose di lui, che era a bordo del Malaspina quando ha affondato la British Fame, che è un mago, un fachiro, un ipnotizzatore, che non dorme mai”: questo sanno del loro Comandante gli uomini che all’alba del 28 settembre 1940 si imbarcano sul sommergibile Cappellini per andare alla guerra. Sanno anche che il Comandante potrebbe rimanere a terra, al riparo, perché un incidente l’ha condannato a vivere in un busto d’acciaio che gli toglie il fiato. E invece lui, Salvatore Todaro, è lì, pronto a guidarli al di là delle mine che rendono Gibilterra una trappola, a combattere per l’Italia nell’oceano aperto, e “quando lui è sicuro, ti senti sicuro”. Marcon, aiutante di bordo, il volto sfigurato dall’acetilene e quell’accento venexian che piace tanto al Comandante. Schiassi, il marconista, che con l’idrofono ausculta le profondità. Stumpo, il motorista-corallaro, capace di riconoscere i polpi femmina. Stiepovich, il tenente di Trieste che ha portato con sé il violino. Giggino, il cambusiere, che ancora non sa quanto scaldano il cuore le patatine fritte... Sono le loro voci a raccontare la sorda monotonia delle ore in immersione e il momento cruciale in cui, lungo la linea immobile dell’orizzonte, si profila la sagoma di un mercantile a luci spente. Bisogna affondarlo, sfidare la morte propria e quella dei nemici: è allora che il Comandante prende una decisione fatale, capace di rischiarare la notte. Perché i corpi che galleggiano nel mare nero per lui non sono nemici, sono naufraghi. Raccontando e restituendo al nostro legittimo orgoglio uno degli episodi meno conosciuti e più luminosi dell’ultima guerra, Edoardo De Angelis e Sandro Veronesi denunciano la barbarie di ogni conflitto e celebrano la grandezza dei valori dell’umanità quando ci sono donne e uomini pronti ad affermarli nonostante tutto.

Edoardo De Angelis è nato a Napoli nel 1978. Ha esordito al cinema nel 2011 con il film Mozzarella Stories; è regista, sceneggiatore e produttore di Perez del 2014 e di Indivisibili del 2016, vincitore di premi tra cui 5 Nastri d’argento e 6 David di Donatello. Nel 2018 pubblica il romanzo Il vizio della speranza, da cui trae l’omonimo film vincitore del premio del pubblico alla Festa del Cinema di Roma oltre che del premio per miglior regista e miglior attrice protagonista al Tokyo International Film Festival, e di un David di Donatello, 2 Ciak d’oro e 3 Nastri d’argento. Nel 2020 dirige il film per la televisione Natale in casa Cupiello, primo capitolo di una trilogia tratta dalle commedie di Eduardo De Filippo che prosegue nel 2021 con Sabato, domenica e lunedì e Non ti pago. Tra il 2021 e il 2022 dirige una serie in 6 episodi tratta dal romanzo di Elena Ferrante La vita bugiarda degli adulti. È sposato e ha due figli.

Sandro Veronesi è nato a Firenze nel 1959. È laureato in architettura. Ha pubblicato, tra gli altri, Per dove parte questo treno allegro (1988), Gli sfiorati (1990), Venite venite B-52 (1995), La forza del passato (2000, Premio Campiello e Premio Viareggio-Rèpaci), Brucia Troia (2007), XY (2010, Premio Superflaiano), Baci scagliati altrove (2011), Terre rare (2014, Premio Bagutta), Non dirlo. Il Vangelo di Marco (2015). Ha vinto il premio Strega nel 2006 con il romanzo Caos calmo – tradotto in 20 paesi e vincitore anche dei premi Fémina e Méditerranée – e nel 2020 con Il colibrì. Ha collaborato con numerosi quotidiani e quasi tutte le riviste letterarie. Ha cinque figli e vive a Roma.

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L'autore

Vittorio Campana di Palazzo Roberti

Quasi vent’anni fa, gironzolando da cliente in libreria Scrimin, mi sono attardato oltre l’orario di chiusura e così mi sono ritrovato coinvolto in un progetto che tutt’ora mi entusiasma e mi motiva. La rara opportunità offertami di coniugare passione e professione mi permette di muovermi tra gli scaffali della Narrativa, i tavoli dei Tascabili e gli espositori dei Fumetti combattuto tra l’ammirazione per i Classici della Letteratura, primo fra tutti Dostoevskij, e la necessità di tenermi aggiornato sulle ultime novità editoriali . Con falsa modestia non mi ritengo ancora un Libraio e con innegabile superbia non mi considero un commesso, quindi mi definisco uno spacciatore di romanzi! Una errata concezione romantica del mio ruolo inizialmente mi aveva illuso che avrei passato il tempo in libreria a leggere i bestseller dei miei autori preferiti e a chiacchierare con avvenenti lettrici, da un po’ di tempo mi sono rassegnato a leggere solo a casa…