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Quando leggere... ti mette le ali! Gennaio 2024

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Quando leggere... ti mette le ali! Gennaio 2024
Preludio e fuga di Riccardo Klement
Autore: Marco Ballestracci
Editore: Alphabeta Verlag
Argomento: Romanzo storico
Prezzo: € 15,00

Non si ingannino, gli assidui lettori di Marco Ballestracci. Riccardo Klement non è un nome di un ciclista o di qualche sportivo le cui gesta e vicende l’autore sa narrare sempre mirabilmente. E neppure di un compositore o un musicista, anche se molti sono i riferimenti musicali con cui lo scrittore condisce la narrazione. No, stavolta Ballestracci si cimenta brillantemente con il romanzo storico, e lo fa forte di uno studio approfondito e di un importante lavoro di ricerca. Al centro del racconto un territorio, il Sudtirolo, conteso, dall’animo diviso, la Seconda Guerra Mondiale, la connivenza col nazifascismo e la complicità della Chiesa nel coprire al termine del conflitto, la fuga dei criminali nazisti verso il Sudamerica. No, Riccardo Clement non era certo uno sportivo. Il migliore romanzo di Ballestracci? Chissà, per me finisce di sicuro dritto sul podio. Da non perdere.

«Di uomini come lui ce n’erano tanti e non erano né perversi né sadici, bensì erano, e sono tuttora, terribilmente normali.» (Hannah Arendt)
Ricardo Klement è un nome falso, necessario per trovare un nascondiglio provvisorio e attendere il momento giusto, quello della fuga. Per salvarsi la vita ovvero ‘rinascere’ con un’altra identità, però, non serve solo un nome di copertura, ma anche un ambiente in cui potersi mimetizzare, dove si parli la lingua del fuggitivo: il tedesco. Per questo motivo il Sudtirolo è il luogo ideale. E serve inoltre una rete di complicità e protezioni che solo persone che hanno condiviso ideologia e demonizzazione di un unico nemico sanno garantire. E quando queste persone vestono perlopiù l’abito talare, i meccanismi della fuga sono così collaudati che il tentativo ha il successo sperato, non fosse che per un dettaglio: il desiderio irresistibile di sentirsi ancora chiamare col proprio, autentico nome. Il nome di uno dei più noti criminali nazisti. Laddove le ricerche degli storici sono riuscite solo in parte a fare piena chiarezza - lasciando sfumati i contorni di vicende talora incredibili e alimentando ipotesi, congetture e teorie - è la letteratura che prova a gettar luce su episodi oscuri e segreti inconfessabili. Marco Ballestracci racconta così - con la sua consueta prosa incalzante e una potente macchina narrativa - un controverso capitolo di storia contemporanea attraverso un equilibrio mobile tra indagine e finzione, districando i nodi di una trama nascosta, ignorata, per certi versi rimossa, che fa dell’Alto Adige un importante crocevia di destini in un’Europa postbellica da ricostruire anche attraverso l’oblio.

Marco Ballestracci (1962), scrittore, musicista blues e cantastorie, ha al suo attivo diversi romanzi, gran parte dei quali tratta da vicende e personaggi sportivi, nonche? due atipiche monografie sui campioni del ciclismo Eddy Merckx (L’ombra del cannibale, Instar, 2013) e Major Taylor (Black boy fly, Mulatero, 2022). Un brano di Imerio. Romanzo di dannate fatiche (Instar, 2012) e? stato incluso nell’antologia Hai voluto la bicicletta (Sellerio, 2015). Tra i premi letterari che si e? aggiudicato, ricordiamo il Selezione Bancarella Sport per A pedate. Undici eroi per undici leggendarie partite di calcio (Mattioli 1885, 2009) e La storia balorda (Instar, 2011), il Memo Geremia/CONI per I guardiani (66thand2nd, 2016) e l’Extra Invictus per Giocare col fuoco. Storie dal campionato perduto del 1944 (Mattioli 1885, 2021). Da molti dei suoi racconti ha tratto spettacoli teatrali da lui stesso interpretati. Attualmente scrive di musica e sport sull’inserto culturale del “Foglio”.



Arcella N.13
Autore: Elisa Falcioni - Luca Zaghetto
Editore: Red Star Press
Argomento: Lettori curiosi
Prezzo: € 15,00

Un quartiere storico, un gruppo di ragazzi legati da un’amicizia indissolubile. Gli Anni Settanta, a Padova per giunta. Anni di sconvolgimenti sociali, di militanza, di ribellione. Il carcere, anzi, la cella 13. Il ricordo di luoghi di ritrovo, di esperienze giovanili, di un tessuto sociale così genuino, semplice, e irrimediabilmente perduto, oggi. Un romanzo che si legge agevolmente, ma che ha il grande pregio di instillare nel lettore la voglia di approfondire la conoscenza di un periodo e di un contesto storico allo stesso tempo così vicino e così lontano.

Padova, mentre gli anni Ottanta sembrano stentare a decollare, gli anni Settanta hanno ancora molto da dire. E, insieme a loro, ad avere molto da dire e da fare c’è un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi, protagonisti di un nugolo indistricabile di lotte e di sogni, di notti brave e di manifestazioni niente affatto autorizzate, di iniziative che mettono il quartiere di origine al centro del mondo e di aspirazioni a cui persino il mondo sembra andare troppo stretto. Tra di loro, la voce narrante di Arcella n. 13 ha la ventura di ritrovarsi al centro della famigerata inchiesta dell’11 marzo 1980: uno dei vari ‘teoremi’ con cui la magistratura rispondeva a una generazione in grado di mettere in difficoltà l’ordine prestabilito delle cose. Il prezzo da pagare, dopo una serie di arresti eseguiti alle prime luci dell’alba, coincide con il carcere e, quindi, con la rinuncia alla propria libertà. Ma dietro e dentro il racconto di questa esperienza emblematica, si agita l’amarezza di un prezzo ancora più alto: una sconfitta, a detta di molti osservatori niente affatto disinteressati. In ogni caso un luogo da cui ripartire, verso la necessità di nuovi cambiamenti e di appuntamenti con la storia impossibili da rimandare ancora.


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L'autore

Francesco Nicolli di Palazzo Roberti

Buongiorno, buongiorno, mi chiamo Francesco… Mi occupo di libri professionali e manuali vari. Dopo gli studi universitari e una breve esperienza nel settore bancario, ho coronato nel 2002 il sogno di lavorare in una libreria… e che libreria! Qualcuno, al tempo, mi ha dato del pazzo, mollare la banca per una libreria… ma quel qualcuno non conosceva nè comprendeva la mia passione. È stata certamente una delle scelte più importanti della mia vita, ed è superfluo dire come oggi continui a ritenerla giusta! Amo la musica, lo sport (da guardare e da praticare) in primis il calcio, la natura e i viaggi. Oltre naturalmente alla lettura. Ultimamente mi concentro su gialli, thriller e opere di autori esordienti o non ancora troppo conosciuti; ciò che ho studiato in passato poi mi orienta sui saggi, soprattutto di attualità e sociologia. Peraltro, da appassionato lettore di Tex, anche i fumetti, specie in edizioni preziose come quelle che stanno uscendo da un po’ di tempo, occupano una parte della mia biblioteca personale. Da qualche anno mi occupo dell’aggiornamento del sito della libreria e della redazione delle nostre newsletter periodiche, oltre a curare i profili social della libreria. Tra i libri che più ho amato in assoluto c’è “Il lupo della steppa” di Herman Hesse, letto in un momento particolarmente “felice”. Che poi, da buon rockettaro, mi fa venire in mente un gruppo, gli Steppenwolf, e la loro canzone più celebre…