Quando leggere... ti mette le ali! Gennaio 2023
Lorenza Manfrotto di Palazzo Roberti
27 dicembre 2022Questo mese è il turno degli spunti di Lorenza Manfrotto, che si presenta così:
Sono Lorenza e ho curato il sito della libreria. Ho sbuffato e cambiato idea e ripensato ancora, spronato e punzecchiato i miei collaboratori per mesi, per arrivare finalmente a pubblicarlo. Questo è il mio lavoro: oltre a leggere e vendere libri, in libreria mi occupo di comunicazione. Preparo per tutti gli incontri le locandine, gli inviti e spedisco le e-mail; preparo le bibliografie che mi passano dal reparto ragazzi, e quelle invernali ed estive di narrativa. Distribuisco volantini alle scuole e agli asili. Prenoto treni, organizzo e cucino le cene per i nostri autori. Vorrei che il mio lavoro fosse perfetto e cosí vado alla ricerca della foto migliore e, se non la trovo, provo a scattarla io; invento slogan, scelgo il carattere. Curo l’apostrofo e il caporiga, il margine e la centratura. Inizio 10 lavori contemporaneamente e in breve mi ritrovo sommersa da copertine da scannerizzare, date da ricordare, libri da ordinare, e montagne di fogli con prove di stampa andate male! Non sono precisa e ordinata come Berni, somiglio più al mio nonno materno che sulla porta del suo laboratorio, il suo regno, aveva inciso questa frase: “Nel mio disordine trovo tutto: tu che entri, rispettalo”.
LA RAGAZZA INVISIBILE
Autore: Lisa Jewell
Editore: Neri Pozza
Argomento: Romanzi da non perdere
Prezzo: € 18
Dopo “La famiglia del piano di sopra”, ci troviamo nuovamente a Londra in un altro appassionante giallo psicologico di Lisa Jewell. Affascinati e incuriositi da ogni personaggio, ciascuno tracciato magistralmente bene dal punto di vista psicologico, non riuscirete ad abbandonare questa lettura fino a che non sarete arrivati alla fine.
Saffyre Maddox, diciassette anni, vive in un condominio di Alfred Road, a Londra. È di fatto sola al mondo. Tutti quelli che ha amato l’hanno abbandonata, più o meno volontariamente. Saffyre è bella, e sa di esserlo dal modo in cui gli altri la guardano. Ma non se ne cura. La bellezza non le rende certo lieve la vita. Roan Fours, il dottore da cui è in cura da tre anni, è l’unica persona che le permette di affrontare in qualche modo il male di vivere, ma anche lui l’ha abbandonata. La terapia è tecnicamente finita, le ha detto. Ma per Saffyre è la sua vita che è tecnicamente finita senza il dottore. Per questo si apposta fuori dal suo studio, lo segue da lontano, gira attorno a casa sua quando fa buio, e apprende più di quanto sia lecito sapere.
Anche l’esistenza di Owen Pick è una catastrofe, soprattutto da quando lo hanno sospeso dall’insegnamento perché accusato da alcune studentesse di condotta impropria. Proprio lui che, nel quartiere benestante di Hampstead, se ne sta sempre solo nella grande casa vuota di sua zia. Lui che a trentatré anni ancora aspetta la donna con la quale perdere la verginità.
Come difendersi da quelle accuse? Cercare nella rete in cui c’è un intero mondo di gente come lui, gli incel, i celibi involontari? E chattare magari con YourLoss, che, stando a quello che scrive, potrebbe davvero diventare suo amico?
A Hampstead vivono la loro inquieta esistenza anche i Fours. Cate Fours, che è a metà della vita, non è più sicura di niente, nemmeno del suo matrimonio. Roan si occupa dei figli degli altri e la cura della famiglia grava soltanto sulle sue spalle. Una sera Georgia, la figlia adolescente, le dice che il vicino l’ha seguita dalla metropolitana fino a casa. C’è da preoccuparsi, visto che nel quartiere si sono verificate delle aggressioni e l’allarme è ormai diffuso in ogni casa. Un allarme che si muta in vero e proprio panico quando, in una gelida notte di San Valentino, Saffyre Maddox svanisce nel nulla...
Adolescenti a rischio, famiglie disfunzionali, misoginia tossica e deep web si intrecciano nel nuovo thriller di Lisa Jewell che, dopo i successi di Ellie all’improvviso e La famiglia del piano di sopra, torna a narrare delle paure del nostro tempo, penetrando nell’anima dei suoi personaggi per metterne a nudo il lato oscuro.
Lisa Jewell è nata e cresciuta nel nord di Londra, dove vive ancora con il marito e le due figlie. Il suo primo libro, Ralph’s Party, è stato il romanzo d’esordio più venduto del 1999. Ha scritto numerosi altri romanzi che sono entrati nella classifica dei bestseller del Sunday Times. Con Neri Pozza ha pubblicato Io ti ho trovato (2017) e Ellie all’improvviso (2018).
IL FIGLIO DEL FIGLIO PERDUTO
Autore: Soma Morgenstern
Editore: Marsilio
Argomento: Romanzi da non perdere
Prezzo: € 18
Tradotto finalmente in italiano cinquant’anni dopo la scomparsa dell’autore, questo romanzo, ambientato alla fine degli anni Venti, narra la saga ebraica della famiglia Mohylewsky e ritrae un’Europa perduta e sconosciuta ai più. Per chi, come me, ama gli autori ebraici, un romanzo imperdibile.
Nella Vienna della fine degli anni Venti, il giovane Alfred Mohylewski, appassionato studente di architettura affidato alla guida illuminata del suo tutore, Dr Frankl, è di ritorno da un viaggio a Berlino quando gli viene proposto di assistere al congresso mondiale degli ebrei fedeli alla Legge che si tiene in quei giorni in città. Figlio di un ebreo convertito che si è lasciato la religione alle spalle, entrando in conflitto con la famiglia di origine, Alfred è curioso delle proprie radici e accetta subito l’invito: una decisione che gli permetterà di incontrare in circostanze del tutto casuali, oltre che molto avventurose, lo zio che non ha mai conosciuto. Welwel è il fratello di suo padre e viene dalla Galizia orientale, dove è proprietario dei vasti terreni di Dobropolje. Insofferente a mondanità e frivolezze e, soprattutto, alla borghesia ebraica assimilata, alla modernità di Vienna lo zio Welwel preferisce di gran lunga gli shtetl e le campagne, dove le tradizioni sono rimaste tali. Cosa lo ha spinto a percorrere tutta quella strada sul suo carro, da est a ovest, dai campi della Podolia – oggi Ucraina alla capitale? In questo suo primo romanzo, parte di quella che è stata definita la migliore saga ebraica scritta in lingua tedesca, Soma Morgenstern ritrae nei dettagli un mondo che non c’è più, spazzato via dalle due grandi guerre. Le sue pagine, finalmente tradotte anche in italiano, restituiscono con ironia e grande realismo paesaggi rurali e scorci urbani, una galleria di personaggi eruditi e ingenui, eleganti e miserabili, la varia umanità di una società in bilico tra innovazione e conformismo, alla ricerca di un’identità che, pur rispettosa di regole e rituali, sia in armonia con la comunità di cui vuole essere parte integrante.
Soma Morgenstern (Tarnopol, Galizia, 1890 - New York 1976) scrittore e giornalista austriaco d’origine ebraica, naturalizzato americano. Corrispondente da Vienna della «Frankfurter Zeitung», partecipò alla vita intellettuale della città, conoscendo tra gli altri Ph. Roth, S. Zweig, A. Berg. All’avvento del nazismo si rifugiò a Parigi, dove fu internato. Fuggì nel 1944 a New York, ottenendo poi la cittadinanza americana. Riscoperto tardivamente, pubblicò in vita solo il primo volume della sua trilogia Barlumi nell’abisso (Funken im Abgrund, 1935-96, nt). È ricordato soprattutto come memorialista di una civiltà, quella ebraico-tedesca, che pervade le sue pagine autobiografiche, le lettere, i diari, tra cui Fuga e fine di Joseph Roth (Joseph Roths Flucht und Ende, postumo, 1994), Alban Berg e il suo idolo (Alban Berg und seine Idole, postumo, 1995, nt). Fra le altre opere, da segnalare il romanzo La morte è un flop (Der Tod ist ein Flop, postumo, 1999, nt).
L'autore
Sono Lorenza e ho curato il sito della libreria. Ho sbuffato e cambiato idea e ripensato ancora, spronato e punzecchiato i miei collaboratori per mesi, per arrivare finalmente a pubblicarlo. Questo è il mio lavoro: oltre a leggere e vendere libri, in libreria mi occupo di comunicazione. Preparo per tutti gli incontri le locandine, gli inviti e spedisco le e-mail; preparo le bibliografie che mi passano dal reparto ragazzi, e quelle invernali ed estive di narrativa. Distribuisco volantini alle scuole e agli asili. Prenoto treni, organizzo e cucino le cene per i nostri autori. Vorrei che il mio lavoro fosse perfetto e cosí vado alla ricerca della foto migliore e, se non la trovo, provo a scattarla io; invento slogan, scelgo il carattere. Curo l’apostrofo e il caporiga, il margine e la centratura. Inizio 10 lavori contemporaneamente e in breve mi ritrovo sommersa da copertine da scannerizzare, date da ricordare, libri da ordinare, e montagne di fogli con prove di stampa andate male! Non sono precisa e ordinata come Berni, somiglio più al mio nonno materno che sulla porta del suo laboratorio, il suo regno, aveva inciso questa frase: “Nel mio disordine trovo tutto: tu che entri, rispettalo”.