BENESSERE

La Meditazione come Via

Demetrio Battaglia
Demetrio Battaglia
29 maggio 2023
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La Meditazione come Via
Di quale Via si parli nel titolo, visto che ho utilizzato la V maiuscola, è senz’altro la via spirituale, la via del “Conosci te stesso” ovvero la via che conduce alla Liberazione finale, così come indicato dal Buddha e da ogni altra tradizione soteriologica apparsa nei secoli su questa Terra.
Ho utilizzato il termine spirituale e lo so, molti storceranno il naso o perlomeno si chiederanno che bisogno c’era di “scomodare” la spiritualità quando si parla di meditazione.
Come se la meditazione, perdonate l’inciso, servisse solo per dormire meglio, per abbassare gli stati d’ansia, per aumentare le endorfine e poco altro.
Queste buone cose accadono, certo che accadono, lo ha stabilito persino la scienza, ma la meditazione non è nata per questo. I primi uomini che, millenni orsono, si chiusero in un profondo silenzio interiore non lo fecero di certo per aumentare la produzione di endorfine…

Le pratiche per esperire la consapevolezza profonda, la richiesta ancestrale dell’uomo di toccare l’essenza che lo abita, di ascoltare nel silenzio la voce della sua coscienza sono le vere mete del meditare.
Il resto ovvero quello che la scienza ha scoperto, i molti benefici psicofisici, esistono ma sono quelli che amo definire effetti collaterali.
Di certo salutari, sicuramente desiderabili ed è giusto intraprendere un percorso per apprendere un buon metodo di meditazione che conduca a questi risultati.

Ma vi prego di non dimenticare mai che mettersi a meditare non ha questo come scopo, può diventare una tappa intermedia e in qualche modo risollevarci da un momento di prostrazione, di sofferenza, questo lo capisco. Però la meditazione nasce innanzitutto per aiutare il pellegrino sulla via a dare una direzione alla ricerca della Liberazione finale.
Questo significa che durante il cammino alla ricerca del Divino, del Sacro, può accadere di incontrare una particolarità di noi che non ci piace, sofferente, dolorosa, che abbiamo tenuto nascosta al mondo, e soprattutto a noi stessi, per tutta la vita. Durante una seduta di meditazione si può quindi incontrare qualche fantasma o scheletro nell’armadio che pensavamo di aver definitivamente dimenticato. Ma non è questa la meta…

La pratica meditativa ha lo scopo di renderci liberi da ogni condizionamento, ma vi è un unico metodo perché questo accada e cioè incontrare ogni parte di noi che abbiamo nascosto, celato, dimenticato per paura di soffrire.
Si tratta di un lavoro lungo e delicato, a volte spiacevole e sgradevole, e in questo cammino la meditazione, intesa come incontro sincero con se stessi, diventa strumento essenziale, indispensabile direi.
La Meditazione, in questi termini, diventa un incontrarsi, nudi di fronte a se stessi, in un luogo dove la menzogna e il compromesso non sono più possibili, la propria coscienza profonda. È necessario però, in queste esperienze così immersive, coltivare una grande compassione per ciò che incontreremo, nel bene come nel male.

Tutto questo, capirete bene, con buona pace del semplice aumentare le endorfine…

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L'autore

Demetrio Battaglia

Ricercatore, scrittore e informatico