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Crittografia: il guardiano invisibile dei nostri dati
Aldo Benato
26 settembre 2024Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Ogni volta che inviamo un messaggio, facciamo un acquisto online o accediamo a un social network, stiamo condividendo informazioni personali. Ma cosa ci può aiutare a far sì che queste informazioni non finiscano nelle mani sbagliate? Una delle migliori risposte è: la crittografia.
Cosa si intende per crittografia?
La crittografia (o cifratura) è una tecnica utilizzata per proteggere le informazioni trasformandole in un codice illeggibile per chi non ha l’autorizzazione a decifrarlo. Quando un messaggio o un dato viene crittografato, viene sostanzialmente trasformato in una serie di simboli o numeri privi di significato apparente, che assumono significato solo per chi possiede la chiave di decifratura.
Uno degli usi più diffusi della crittografia è nella sicurezza delle comunicazioni online. Quando inviamo un’email o utilizziamo una chat, chiunque abbia un minimo di competenze tecniche potrebbe intercettare e leggere questi messaggi. Grazie alla crittografia, invece, il mittente e il destinatario legittimi sono gli unici a poter accedere al contenuto della comunicazione.
Un altro settore in cui è ampiamente utilizzata è quello della protezione dei dati personali. Informazioni come password, numeri di carte di credito e dati sanitari vengono crittografate per evitare di essere rubate o manipolate da cybercriminali. Questo vale anche per la conservazione di dati su dispositivi come computer, smartphone e cloud: la crittografia garantisce che, in caso di furto o smarrimento del dispositivo, i dati al suo interno restino inaccessibili.
Un altro settore in cui la crittografia è fondamentale è quello delle criptovalute. Le transazioni in bitcoin o altre criptovalute sono basate su tecniche crittografiche per garantire che le operazioni siano sicure e che le valute non vengano contraffatte.
Un ultimo settore dominato dalla crittografia è quello degli NFT (Non Fungible Token) e della CryptoArt, ovvero il mondo e il mercato delle opere d’arte digitali, la cui unicità è garantita attraverso un aggancio alla blockchain, una catena di “blocchi” di codici generati e protetti proprio dalla crittografia.
Non mancano, tuttavia, profili di criticità di questa tecnologia.
La crittografia, anzitutto, è il principale metodo di protezione del proprio anonimato utilizzato da hacker e malintenzionati nelle interazioni online e nei traffici illeciti attraverso la rete.
La sua complessità e inviolabilità, inoltre, la rende uno strumento che non è possibile dominare o controllare, con conseguente possibilità di sfruttamento per sviluppare iniziative potenzialmente dannose anche su larga scala.
Nella quotidianità dell’utente comune, la crittografia protegge senz’altro i dati e gli archivi che lo studente, la casalinga o il professionista abbiano creato, ma guai a dimenticare la password, altrimenti quei dati potrebbero essere considerati irrimediabilmente persi!
Concludendo, la crittografia è sicuramente uno strumento che, se utilizzato correttamente, può aiutarci a costruire un mondo digitale più sicuro e protetto, ma è fondamentale che la società trovi un equilibrio tra la protezione dei dati e la necessità di sicurezza collettiva.
L'autore
Aldo Benato è un avvocato specializzato nella gestione e tutela dei dati personali e aziendali e in materia di criminalità informatica. Avvocato presso il Foro di Treviso e Data Protection Officer certificato ai sensi della norma UNI 11697, si occupa da anni di diritto e informatica e ha maturato una consolidata esperienza in materia di privacy & data protection, criminalità informatica e diritto della Rete. Parallelamente, matura una forte esperienza nel settore della formazione per scuole, aziende, professionisti e Forze dell'Ordine. Recentemente ha scritto il libro "Dizionario del Web - La guida per capire" (www.dizionariodelweb.it), uno strumento pensato per aiutare a sfruttare il web e la tecnologia con maggiore consapevolezza.