Quando leggere... ti mette le ali! - Gennaio 2025
Francesco Nicolli di Palazzo Roberti
27 dicembre 2024Recensioni a cura di Francesco Nicolli
Libreria Palazzo Roberti, Bassano del Grappa
Niente specchi in camerino
Autore: Valeria Sgarella
- Editore: Tsunami Edizioni
- Argomento: Musica
- Prezzo: € 24,00
Per gli appassionati di quel fantastico filone rock che semplicisticamente cataloghiamo come “grunge” il nome di Valeria Sgarella dovrebbe suonare familiare. Di più, è veramente una garanzia. Con questo libro ci immergiamo in una approfondita ma assai godibile storia di un gruppo fondamentale come i Soundgarden.
I Soundgarden sono una band di Seattle, a partire dal nome. Nessun’altra città americana avrebbe potuto partorirli. Prendendo le mosse da questa inossidabile certezza, Niente specchi in camerino ne racconta la nascita, l’ascesa e la fine. Anzi, parliamone al plurale: le fini. Perché i Soundgarden sono finiti due volte: la prima, per volere del proprio leader Chris Cornell; la seconda, per mancanza di Chris Cornell.
Sin dalla loro prima incarnazione, nel 1984, i Soundgarden non hanno mai confuso il successo con l’abbandono dell’integrità artistica. Lo dimostra il loro percorso: nati discograficamente con la Sub Pop Records e maturati con la SST Records, non hanno ceduto alle lusinghe di una major finché non sono stati certi di avere l’ultima parola su ogni scelta artistica. Presi troppo sul serio dal pubblico e relegati a una sorta di sacralità, nell’arco dei primi tre album si sono presi gioco dei cliché del mondo metal, categoria in cui tutta la stampa, indistintamente, cercava di incasellarli. Invece questa è la band che ha acceso la miccia del grunge, lasciando poi agli altri tre big (Nirvana, Alice In Chains, Pearl Jam) l’onere e l’onore di farla esplodere. E gli album dei Soundgarden non sono solo feticci per amanti del manierismo; sono anche manifesti dell’America che li ha fatti nascere.
Chris Cornell, Kim Thayil, Ben Shepherd e Matt Cameron, ma anche Hiro Yamamoto, Jason Everman e Scott Sundquist, sono individui complessi, spesso caustici, con opinioni forti sui fenomeni del loro tempo. Mai restii a rilasciare interviste, pensavano che parlare fosse l’unico modo per non farsi travisare. Non da ultimo, i Soundgarden sono una band di maschi guidati da una donna, Susan Silver, manager e, per diversi anni, anche moglie di Cornell. Soprattutto, è stata più di ogni cosa la protettrice del gruppo. E in queste pagine le viene dato lo spazio che merita, accanto alla musica e alle visioni di una band entrata a pieno titolo nella leggenda.
Valeria Sgarella, milanese, è giornalista professionista dal 2000. Ha lavorato per oltre vent’anni in ambito radiofonico e per cinque anni a MTV Italia. Ha scritto diversi libri inerenti al movimento grunge e la città di Seattle: Andy Wood, L’inventore del Grunge (Area51/Ledizioni), pubblicato anche in lingua inglese; Oltre i Nirvana, che narra la storia della Sub Pop (Edizioni del Gattaccio), e Seattle. La città, la musica, le storie (Odoya). Inoltre, ha curato i testi per il libro Billie Eilish: la «bad guy» del pop (Centauria).
Dischi volanti
Autore: Daniele Cassandro
- Editore: Curci
- Argomento: Musica
- Prezzo: € 17,00
Sette scaffali sui quali sono riposti 40 album dimenticati, inusuali, inaspettati, sottovalutati, ma spesso invece vere gemme per le storie che raccontano e che stanno dietro alle canzoni, pur essendo, in molti casi, degli insuccessi commerciali. Cassandro ci guida a bellissime scoperte con ottimi approfondimenti.
Quella volta in cui Lana Del Rey confezionò un album che sembrava scritto e diretto da David Lynch. O quell’altra in cui Robbie Williams rischiò di giocarsi la reputazione pubblicando il disco più imbarazzante della sua carriera.
Tra tentativi di autosabotaggio e autentici capolavori, questo volume raccoglie 40 album da riascoltare per intero, fuori dalle logiche commerciali dell’algoritmo. Non solo icone pop – i Bee Gees, Lady Gaga, Prince, Britney Spears – e leggende del jazz – da Miles Davis a Nina Simone – ma anche artisti di culto come Lhasa de Sela o i Lift to Experience e personaggi eccentrici come Tiny Tim o Florence Foster Jenkins, il soprano più deliziosamente inascoltabile nella storia della musica. Sempre, in ogni caso, album alieni, atterrati da una galassia molto lontana per cogliere alla sprovvista le nostre orecchie di terrestri e schiuderci mondi sonori inaspettati.
In un’epoca di frammentazione, di streaming e algoritmi, questo libro è un invito all’ascolto di album interi. Non importa se jazz, pop, dance o rock perché, come diceva Prince nel 2015, «albums still matter», gli album sono ancora importanti. E soprattutto perché ogni album racconta una storia che vale la pena ascoltare.
Dischi volanti nasce da una rubrica che Daniele Cassandro tiene sul sito di Internazionale chiamata Dischi da salvare: ogni settimana, dal 2020, un album poco noto, dimenticato o poco amato dalla critica viene rimesso sul giradischi e trasformato in una storia.
Daniele Cassandro è nato a Roma nel 1970 e dal 2015 collabora con il settimanale Internazionale. Nella seconda metà degli anni novanta, dopo essersi laureato in storia dell’arte contemporanea e aver lavorato in un negozio di dischi, ha cominciato a collaborare con diversi periodici musicali e per teenager. In seguito è stato caposervizio a GQ, Wired e Riders. Si occupa di musica, arte, libri, teatro e cinema. Negli anni ha scritto per Rockstar, Vogue, Esquire, Harper’s Bazaar e Lucy sulla cultura.
È una delle voci di Pagina 3 Internazionale su Radio 3 e insieme a Chiara Nielsen conduce Il Mondo Cultura, il podcast culturale del sabato di Internazionale.
L'autore
Buongiorno, buongiorno, mi chiamo Francesco… Mi occupo di libri professionali e manuali vari. Dopo gli studi universitari e una breve esperienza nel settore bancario, ho coronato nel 2002 il sogno di lavorare in una libreria… e che libreria! Qualcuno, al tempo, mi ha dato del pazzo, mollare la banca per una libreria… ma quel qualcuno non conosceva nè comprendeva la mia passione. È stata certamente una delle scelte più importanti della mia vita, ed è superfluo dire come oggi continui a ritenerla giusta! Amo la musica, lo sport (da guardare e da praticare) in primis il calcio, la natura e i viaggi. Oltre naturalmente alla lettura. Ultimamente mi concentro su gialli, thriller e opere di autori esordienti o non ancora troppo conosciuti; ciò che ho studiato in passato poi mi orienta sui saggi, soprattutto di attualità e sociologia. Peraltro, da appassionato lettore di Tex, anche i fumetti, specie in edizioni preziose come quelle che stanno uscendo da un po’ di tempo, occupano una parte della mia biblioteca personale. Da qualche anno mi occupo dell’aggiornamento del sito della libreria e della redazione delle nostre newsletter periodiche, oltre a curare i profili social della libreria. Tra i libri che più ho amato in assoluto c’è “Il lupo della steppa” di Herman Hesse, letto in un momento particolarmente “felice”. Che poi, da buon rockettaro, mi fa venire in mente un gruppo, gli Steppenwolf, e la loro canzone più celebre…