CULTURA

Paginapiegataarte - febbraio 2025

Claudio Brunello
30 gennaio 2025
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Paginapiegataarte - febbraio 2025

Cari lettori, dopo essermi occupato dei tre colori più importanti per la storia dell'uomo (il nero, il rosso ed il bianco), eccomi qui per parlarvi della “materia” nell'arte. Un'artista, greco di nascita, ma dall'età di vent'anni italiano di vita, che fa della materia la sua cifra di espressione è Jannis Kounellis (1936-2017). Respinto dalla Scuola di Belle Arti di Atene, Jannis Kounellis trova, infatti, accoglienza all’Accademia di Roma. Per molti critici e amanti dell’arte è il volto dell’Arte Povera.

Il termine “Arte Povera” non è riferito, come viene inteso in molte regioni d'Italia, ad uno stile d'arredo dalle caratteristiche rurali, ma è un termine per definire il lavoro di un gruppo di artisti italiani accomunati dall’impiego di materiali “poveri”, che nel quotidiano sono considerati inferiori o di uso comune e non nobilitati da una tradizione artistica.

L'Arte Povera è la corrente artistica italiana teorizzata a fine anni '60 del Novecento dal critico d'arte contemporanea, Germano Celant (1940-2020). Il movimento nasce nell'ambito della cosiddetta "Arte Concettuale", nel superamento della “rappresentazione” e in aperta polemica con l'arte tradizionale, della quale rifiuta tecniche e supporti. Si sostiene, inoltre, che questo movimento degli anni Sessanta sia “a pieno titolo una delle più importanti avanguardie del Ventesimo secolo”.

Tornando a Kounellis, complesso e a volte incomprensibile, egli, durante la sua carriera, utilizza tutti i materiali possibili, come ferro, pietre, carbone, sementi, juta, tessuti e pure l'effimero fuoco. Decide di utilizzare addirittura animali vivi, come cavalli e pappagalli

Kounellis ama definirsi un viaggiatore nato e ama identificarsi nel ponte. La sua ossessione è il peso. Il suo lavoro è un risultato linguistico e la lingua come comunicazione è un fatto comune. Kounellis è un artista che da alla materia un'importanza determinante. Il carbone è una fra le sue prime materie d'uso: collocandolo in un angolo di un ambiente definisce l'identità della materia stessa (anche l'odore del materiale insolito per un ambiente domestico o espositivo coinvolge e attrae).

Grandi lastre di ferro con putrelle, pesanti, opprimenti, drammatiche, vengono spesso usate dall'artista per esporre e trattenere sacchi di juta pieni di granaglie o carbone. Ancora, il nutrimento come l'energia sono spesso materiali protagonisti del fare arte di Kounellis.

Un'altra sua opera importante, a mio avviso, vede l'utilizzo di varie sedie poste in cerchio, sorta di avvenuta riunione, in cui le presenze umane sono assenti e restano al centro pesanti pietre come le parole espresse poco prima.

La drammaturgia di Kounellis è potente, affascinante e spesso destabilizzante, come quando chiude porte con massi di pietra, stando a simboleggiare la difficoltà di attraversare una soglia tra spazi conosciuti e spazi sconosciuti.

Come avete modo di percepire, Kounellis si esprime principalmente nello spazio, intervenendo in esso con installazioni che sono dramma, scontro e simbiosi; esse si rivelano nella loro grandezza per essere di un estremo minimalismo concettuale, in cui la materia espone sè stessa con la sua verità oggettuale dalle diverse origini e funzioni.

Egli di sè afferma: “Sono solamente un pittore, volevo uscire dal quadro e dialogare con il pubblico”. Le parole, si sa, svaniscono facilmente. Rimane l’arte, che continuerà a dialogare con tutti i curiosi del mondo, mentre lui stesso, chissà come e dove, continuerà a viaggiare...


Lettura consigliata – PAGINAPIEGATA Introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi, disponibile alla Libreria La Bassanese di Bassano del Grappa e alla libreria Cuore d'inchiostro di Rossano Veneto.

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L'autore

Nato nel 1954 a Rossano Veneto (VI), da una famiglia di agricoltori che si trasferiscono a Torino quando ha pochi mesi di vita. La sua formazione culturale, fino ai venti anni, avviene nel capoluogo piemontese. Nel 1972 si diploma vetrinista di abbigliamento e tessuti con il massimo dei voti, suo insegnante di scenotecnica è Claudio Rotta Loria, affermato artista piemontese. Nel 1973 vince il Premio "Cairoli" Concorso d’arte contemporanea, più volte segnalato in diversi Premi d’Arte, ed è invitato a partecipare alla realizzazione di una grande tela "Giovani per i Giovani", eseguita dal vivo nella città di Chieri (TO). Stimato dal critico d’arte Aldo Passoni, al tempo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, che lo inserisce nell’importante mostra collettiva "Piemonte Segno ‘74" alla Galleria d’arte Giorgi di Firenze. Nel 1974 avviene il trasferimento a Bassano del Grappa, dove tuttora risiede e crea con il fratello Giuseppe la discoteca "Shindy", uno dei locali, oggi, storici di Bassano. Nel 1977 si sposa con Daniela Scotton e fa nascere "Radio Bassano 104" una delle primissime radio libere della zona. Nel 1987 Il suo fare arte dall'iniziale Op-art, muta verso la più libera arte informale, attratto dalla genesi del gesto e la forza comunicativa del segno e, non ultimo, dal fascino tattile della materia. Nel 1983, con la moglie e il fratello Giuseppe crea il celebre locale "Ottocento". Nel 1988 è socio fondatore e presidente dell’Associazione Culturale "ACAV ‘88" e l’anno seguente fino al 1991 fa parte della Commissione artistica della "Chiesetta dell’Angelo" spazio espositivo bassanese. Nel 1999, sempre a Bassano del Grappa, realizza e dirige all’interno del noto locale "Ottocento" uno spazio denominato "PAGINAPIEGATA art gallery" dedicato esclusivamente all’Arte contemporanea e alla cultura. Ne cura la programmazione fino alla chiusura nel Luglio 2007 (organizzando oltre 40 mostre di artisti locali e 100 proiezioni d’arte contemporanea). Nel 2002 inizia il periodo tuttora in essere delle tele di formato quadrato, che singole o associate fra loro nella fattispecie di cellule/parole o tessere autonome creano possibili assemblaggi in continua mutazione. Dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, come curatore, promotore e naturalmente artista. Nel 2010, 2011 e 2014 ha tenuto laboratori sul movimento Dada, sull’Arte Povera e sulla Trash art al Liceo d’arte "G. De Fabris" di Nove - VI. Nel 2013 crea un ciclo di incontri dedicato alla creatività dal nome "Pagina Piegata - intrecci d’arte", coinvolgendo: artisti, fotografi, scrittori, musicisti e critici d’arte. Nel 2014 ha iniziato con il figlio Nicolò il progetto "Contenitori d’identità", consistente nell’ideazione e produzione di oggetti di complemento d’arredo con caratteristiche concettuali. Nel 2019 è curatore delle mostre realizzate nella sede bassanese di Allianz e dello Spazio Olimpia. Dal 2020 crea il canale YouTube "PaginaPiegataArte" dove spiega l'arte contemporanea. Nel 2022 pubblica il libro "Pagina Piegata - introduzione all'arte contemporanea dal II° dopoguerra ad oggi". Sempre nello stesso anno è inserito nell'Archivio Ezio Bosso di Torino. E' socio fondatore dell'Associazione culturale "Dif-Fusione 88" che si occupa di promozione del contemporaneo in tutte le sue forme. Ha esposto in Italia e all’estero, sue opere sono presenti nella Galleria d'arte Anna Breda Arte e Design di Padova, in negozi di design d’arredo e in collezioni private e pubbliche.