Daniele Mencarelli - Esseri Di-Versi

Con Daniele ci siamo scritti frequentemente nel corso degli ultimi anni. Uno scambio epistolare per me significativo ed intenso nel quale come ad un fratello maggiore, più che ad un padre (visto che abbiamo la stessa età), ho posto quesiti complessi, richiesto suggerimenti, consigli e rassicurazioni laddove il vuoto o il dubbio talvolta sono venuti a bussare alla mia porta. Devo dire che non sono mai mancate parole di conforto e confronto nell’interpretazione di eventi e situazioni per me talvolta difficili, se non impossibili da comprendere e sbrogliare.

Solo lui, mi dicevo, è capace di trasmettere significati così limpidi e lineari. Parole illuminanti, spesso disarmanti nella loro lapalissiana semplicità, che hanno indicato in me una nuova o più immediata direzione, una diversa chiave di lettura di ciò che mi era già davanti agli occhi, sì, ma di fronte al quale tutto appariva buio, cieco, bieco come sovente capita a chi si ritrova fermo ed immobile e non sa neanche il perché; come ad un qualsiasi asino di Buridano che smette di vedere o sentire a dispetto di una moltitudine eccessiva di stimoli che si trasformano misteriosamente in stasi.

Sto parlando di Daniele Mencarelli, di un essere umano speciale, unico, la cui sensibilità sta nel suo vissuto, un vissuto doloroso, ricco di esperienze profonde, di emozioni estreme che ha visto nella scrittura, nella ricerca della parola, non solo un atto naturale ed istintuale, ma salvifico, di riconversione alla vita, alla gioia, alla rivoluzione di ritornare ad essere presenti, qui e ora (hic et nunc) per lui e per noi oggi.

Uno dei più importanti e influenti interpreti della letteratura italiana contemporanea. Influente perché capace di fluire dentro e fuori le esistenze di ognuno di noi.

Perché solo chi ha vissuto, provato, toccato il fondo con le proprie mani, sa cosa significhi tutto ciò: la materia, il suo spessore, le radici, le impurità della terra si mostrano solo a chi ha il coraggio di raccoglierne un’oncia con i palmi aperti per toccarne l’essenza, il profumo, l’odore dello stabbio senza la paura di sporcarsi.

Ha raggiunto la notorietà con il romanzo “Tutto chiede salvezza” poi diventato anche una serie di successo su Netflix, ma è con “La Casa degli Sguardi” e “Sempre Tornare” che si comprende la sua formazione e la sua biografia errante che lo ha portato fino a noi.

La poesia, la ricerca smisurata ed instancabile della concatenazione perfetta e perfettibile dei lemmi è stata la sua vera passione, il big bang che tutto ha generato.

A voi Daniele Mencarelli con alcuni aforismi che ho preferito a poetiche più ampie in questo specifico caso.

Letture consigliate: “Tutto chiede Salvezza”, Mondadori, 2022, “La Casa degli Sguardi” Mondadori 2020, “Brucia l’Origine”, Mondadori, 2024, “Tempo Circolare – Poesie” Pequod, 2019, “Degli Amanti non degli Eroi, Mondadori, 2024 , Bambino Gesù, Ospedale Pediatrico, Tipografie Vaticane, 2001

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