BENESSERE

Solo benefici dalla meditazione?

Demetrio Battaglia
Demetrio Battaglia
28 agosto 2024
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Solo benefici dalla meditazione?
Direi di no... o perlomeno direi che è necessario fare dei distinguo visto che è molto facile provare i benefici della pratica meditativa, ma un po’ meno facile trovare chi parla degli eventuali effetti indesiderati.

Da insegnante di meditazione, da ormai un ventennio, conosco molto bene l’universo che ruota attorno a questa pratica millenaria, e so che spesso viene proposta come la panacea di tutti i mali del mondo, come una sorta di elisir che tutto cura e tutto “aggiusta”.
È abbastanza chiaro che non sia possibile una cosa del genere, ma è forse meno conosciuto che vi possano essere delle controindicazioni o, perlomeno, come piace a me sottolineare: “delle attenzioni particolari da adottare quando si intraprende la pratica della meditazione.”

E quali sarebbero queste attenzioni?
Meditare aiuta moltissimo le persone, questo è chiaro, ma dobbiamo essere consapevoli che la meditazione è un avvicinarsi a sé stessi, un incontrarsi senza veli, senza menzogne, senza filtri.
La domanda che dovremmo porci quando iniziamo seriamente ad approcciare alla meditazione dovrebbe essere: “Sei pronto a incontrarti per quello che sei veramente?”
Se la risposta è affermativa allora, con pazienza e con coraggio, ci incamminiamo per questo sentiero che ci darà grandi soddisfazioni, ma come ogni sentiero che si rispetti non sarà privo di insidie. 
Meditare con sincerità e profondità rende sensibili e ci può avvicinare a momenti delicati del nostro passato o a “luoghi” deboli della nostra personalità. Potremmo far affiorare esperienze che pensavamo sepolte, eventi del tutto dimenticati ma mai risolti, fatti che immaginavamo senza peso ma che invece potrebbero rivelare ferite e traumi non ancora del tutto cicatrizzate o sanati.
Questo lavoro su di sé potente e profondo, a lungo andare è certamente risanante, ma come potrete immaginare non è per nulla una passeggiata.
Si inizia una pratica di consapevolezza per trovare pace, serenità, sollievo dallo stress e magari una migliore qualità del sonno e poi, d’un tratto, ci si trova a contatto con i momenti peggiori della nostra vita o col dolore di certi traumi del passato. 
Questo non è certamente ciò che cercavamo, anzi!
C’è una soluzione a questa situazione?
Prima di tutti direi che, essendone ora consapevoli, non ne sarete più sorpresi e questa è una cosa buona. In secondo luogo vi consiglio, almeno inizialmente, sessioni brevi di una decina, massimo ventina di minuti in modo da rimanere abbastanza “in superficie” senza scendere troppo in fondo, senza scandagliare per forza gli abissi della personalità. In terza e ultima istanza direi che avere una buona guida, in grado di farvi fare i primi passi in maniera protetta è, a mio avviso, molto importante. La guida regge il campo come si è soliti dire e ci accompagna passo dopo passo nella pratica evitandoci siepi di rovi, perdita del sentiero o, peggio, cadute nei crepacci.

Quando sarete più solidi potrete intraprendere da soli quel cammino all’interno della selva oscura nella quale, vi ricordo, perfino il Sommo Maestro si fece accompagnare.

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L'autore

Demetrio Battaglia

Ricercatore, scrittore e informatico