BENESSERE

Meditare è difficile

Demetrio Battaglia
Demetrio Battaglia
26 luglio 2024
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Meditare è difficile
Quante volte lo sento e l’ho sentito dire in tanti anni di insegnamento.
Non dico che non sia vero, però spesso è uno dei moltissimi inganni che la mente mette in atto per tenerci lontano dal contatto vero con noi stessi.
La mente attua ogni forma di boicottaggio quando si tratta di realizzare un centro di consapevolezza, quando si tratta di irrobustire la nostra presenza. È molto più semplice vivere in una sorta di limbo reattivo nel quale farsi trasportare dai pensieri senza mai avere il timone della nave in mano.
Quante volte, durante la giornata, avete la sensazione di aver perduto per strada sostanziosi momenti della vostra vita?
Si vive in una sorta di lieve ipnosi da cui si emerge, sporadicamente, quando accade qualcosa che attrae la nostra attenzione e, solo allora, recuperiamo un centro, torniamo in presenza di noi stessi. In quel momento si dicono le classiche frasi: “Cosa stavo pensando?”, “Cosa stavo facendo?”, come per recuperare uno stato perduto di attenzione. Viviamo spesso immersi in proiezioni e ricordi che portano con sé stati emotivi poco o nulla controllati.
La meditazione apre una strada di controllo di sé, dei propri stai mentali ed emotivi, una modalità che ci permette di riprendere in mano quel timone che troppo spesso lasciamo agli eventi, alle situazioni, alle relazioni che viviamo quotidianamente.
È come essere sempre a rimorchio di qualcuno o qualcosa senza mai essere invece in grado di decidere il prossimo passo da fare.
Se vi sentite così, se avete la sensazione che questa sia la vostra modalità durante il giorno, e questo vi mette a disagio, allora non vi resta che trovare una via d’uscita, un rimedio a questo modo di esistere che è poco o per nulla edificante, almeno a mio avviso.
La meditazione è una disciplina che vi riporta al centro che vi aiuta a ritrovare quella sensazione di esserci che è andata perduta.
“Ma Meditare è difficile!”
Come tutte le discipline ha bisogno di essere coltivata, appresa, conosciuta e deve diventare un atto abitudinario del nostro quotidiano. Non è necessario diventare dei monaci buddisti e dedicare la propria esistenza al Dharma, ma se desideriamo avere dei risultati consistenti non possiamo esimerci dal dedicare, ogni giorno, un po’ di tempo alla pratica meditativa.
Non è difficile, ma la mente pone mille ostacoli perché sa benissimo che, perché si affermi un nuovo modo di esistere, è necessario lasciare il vecchio. Il cambiamento spaventa e induce spesso a rimanere nel conosciuto anche se questo stato porta sofferenza o perlomeno porta disagio.

Risulta molto più semplice rimanere nel vecchio solco che aprirne uno nuovo, ma questo comportamento non risolve la nostra sofferenza. Se avvertiamo di non essere in armonia con noi stessi o in equilibrio interiore abbiamo bisogno di nuove strategie.

La meditazione è difficile solo per chi non desidera il cambiamento.

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L'autore

Demetrio Battaglia

Ricercatore, scrittore e informatico

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