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Progetto “SPERIMENT-AZIONE” Un nuovo concetto di cura

Redazione Occhi
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04 ottobre 2024
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Progetto “SPERIMENT-AZIONE” Un nuovo concetto di cura
Progetto “SPERIMENT-AZIONE” Un nuovo concetto di cura
Progetto “SPERIMENT-AZIONE” Un nuovo concetto di cura
Vulnerabilità come risorsa questo è il punto cardine del progetto sviluppato dal Servizio Dipendenze del Distretto 1 Bassano del Grappa AULSS7 Pedemontana con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Marostica - Volksbank.

Consapevolezza, condivisione, cambiamento.
Durante la conferenza stampa svoltasi lunedì 30 settembre a Palazzo Doglione sede della Fondazione Volksbank, Carlo Bramezza, Direttore Generale Aulss7 Pedemontana, assieme al dottor Giovanni Greco direttore del Dipartimento Dipendenze Aulss7 Pedemontana, con gli operatori da Erica Parolin, assistente sociale del distretto, e Manuele Bozzetto, formatore ed esperto in Life Skills Education hanno presentato il prossimo svilluppo del progetto SPERIMENT-AZIONE  un nuovo concetto di cura nato dall’esigenza delle persone in condizione di vulnerabilità di uscire dai luoghi stigmatizzanti e di vivere il loro percorso di emancipazione e riscatto nella comunità. Un progetto che ha ottenuto sorprendenti risultati nell’anno appena trascorso e che è in ripartenza il prossimo ottobre 2024.


“SPERIMENT-Azione - esperienza laboratoriale in gruppi self help guidati con persone in condizioni di vulnerabilità”  è rivolto ai cittadini dei 23 Comuni del comprensorio del Distretto 1 che hanno necessità di affrontare un percorso di benessere e cambiamento. È condotto con passione da Erica Parolin, assistente sociale del distretto, e da Manuele Bozzetto, formatore ed esperto in Life Skills Education, con la supervisione del dottor Giovanni Greco, direttore del Dipartimento Dipendenze Aulss7 Pedemontana. All’interno dei gruppi di auto mutuo aiuto, guidati da operatori professionisti, si tengono laboratori teatrali e incontri non solo per le persone in condizione di vulnerabilità, ma anche per i loro familiari e per gli accompagnatori che vogliono partecipare al percorso.
Al momento nel progetto sono coinvolte 35 persone afferenti al Servizio Ser.D di Bassano, donne e uomini di età compresa tra i 24 e i 75 anni, insieme ad alcuni familiari e professionisti. La conduzione dei laboratori teatrali è affidata, con l’aiuto di Parolin e Bozzetto, a Pippo Gentile, attore e regista anche della pluripremiata compagnia teatrale “Din Don Down”, prima compagnia teatrale veneta con attori con disabilità.


I laboratori si sono tenuti da febbraio a giugno 2022 e da ottobre a maggio 2023 con incontri settimanali nella parrocchia di San Vito di Bassano del Grappa e, sempre con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Marostica - Volksbank, riprenderanno da ottobre 2024 fino a maggio 2025. Si compongono di una prima parte di performance e di una successiva di rielaborazione dell’esperienza per permettere la condivisione degli stati d’animo emersi. La metodologia applicata è l'improvvisazione attraverso il corpo, il gesto, la musica: si creano situazioni di dialogo che permettono di sperimentarsi e mettersi in gioco su potenzialità corporee scarsamente esplorate nella quotidianità, favorendo l’analisi dei propri limiti, delle proprie capacità, sensibilità e possibilità espressive attraverso l’incontro con l’altro e attraverso esperienze accessibili a tutti, nonché lo sviluppo di elementi fondamentali, quali fiducia reciproca, fluidità ed equilibrio.


Dalle voci dei partecipanti ai laboratori, riassunte in un video, emergono i risultati attesi: tutti denotano il piacere della riscoperta del proprio corpo e della relazione con sé stesso e l’altro, ma anche la soddisfazione nel ritrovarsi cittadini attivi nella comunità di appartenenza. 
Il Laboratorio per il 2025 proseguirà con la creazione di una nuova performance teatrale.
«Tutti possono accedere a questo tipo di sperimentazione - secondo Gentile - perché tutto quello che serve è essere sé stessi in quel momento. Abbiamo lavorato sul corpo, quel corpo che per lungo tempo è stato lasciato andare. Una volta che i protagonisti hanno recuperato la loro corporeità, la parola che si è più diffusa tra loro è stata “libertà”: liberi di esprimere le emozioni, di guardare negli occhi gli altri, di poter essere solo sé stessi».


«Ringrazio la Fondazione - ha commentato Carlo Bramezza, Direttore Generale Aulss7 Pedemontana - per avere messo a disposizione le risorse necessarie a realizzare questo progetto, che sicuramente si caratterizza per alcuni aspetti di innovazione, ma anche di grande sensibilità nel modo in cui viene affrontato il tema delle dipendenze. Sappiamo bene quanto l’inclusione sociale, la possibilità di espressione e allo stesso tempo la possibilità di trovare ascolto, il coinvolgimento dei familiari siano fattori importanti e questo progetto ha il merito di combinarli tutti insieme in una forma originale. Per queste ragioni abbiamo presentato questa esperienza anche al festival “Fragile” e credo che possa essere un modello dal quale potranno trarre ispirazione anche altre aziende socio-sanitarie».


«Questa esperienza - secondo Greco - non è solo qualcosa di innovativo, è un processo partecipativo: ci si mette davvero in gioco. Si cresce insieme: non cresce soltanto il gruppo, ma tutte le persone che vi partecipano, operatori e professionisti compresi. Questa esperienza serve soprattutto a far riscoprire alle persone i sentimenti di amicizia, di solidarietà, a permettere di abbattere le differenze».


«Questo nuovo concetto di cura - ha chiuso il presidente della Fondazione Banca Popolare di Marostica - Volksbank, Roberto Xausa - che mette al centro la persona valorizzando le vulnerabilità come risorse, è stata una delle proposte che la Fondazione ha deciso di sostenere senza riserve, convinta dall’efficacia e dall’innovatività della metodologia, ma anche dall’efficienza delle professionalità coinvolte».

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