Al Vapore, Via Fratelli Bandiera, Venezia, VE, Italia

1973/2023: 50 ANNI DI “ARBEIT MACHT FREI”

CULTURA
24 novembre 2023
21:00
1973/2023: 50 ANNI DI “ARBEIT MACHT FREI”

Patrizio Fariselli incontra il critico musicale Giò Alajmo il 24 novembre Al Vapore


1973/2023: 50 ANNI DI “ARBEIT MACHT FREI”

Patrizio Fariselli incontra il critico musicale Giò Alajmo

Patrizio Fariselli (piano, tastiere, elettronica)


Un appuntamento imperdibile quello previsto per venerdì 24 novembre alle 21.00 presso lo storico jazz club Al Vapore di Marghera (Venezia). Grazie alla collaborazione fra il locale, la rassegna nazionale Estensioni Jazz Club Diffuso e Caligola Music avremo l’opportunità di riascoltare, a cinquant’anni dalla sua uscita discografica, quel capolavoro che è “Arbeit Macht Frei” degli indimenticabili Area. Lo si farà grazie alla presenza dello storico pianista Patrizio Fariselli accompagnato dalle parole del critico musicale Giò Alajmo.


“Arbeit Macht Frei” è il primo album del gruppo Area (International Popular Group), registrato a Milano nella seconda metà del 1972 e pubblicato l'anno dopo dall’etichetta Cramps. Gli Area irrompono nel panorama musicale italiano con una formula assolutamente personale, frutto delle diverse esperienze maturate dai suoi componenti, Patrick Djivas, Patrizio Fariselli, Eddy Busnello, Giulio Capiozzo, Paolo Tofani e Demetrio Stratos. "Arbeit Macht Frei" si distingue per una riuscita commistione di rock, prog, free–jazz e musica elettronica, che richiama per certi versi le esperienze dei Soft Machine e della Scuola di Canterbury. Ma la vera forza della band italiana sta in tre elementi: la presenza del messaggio politico, la miscela di aromi musicali internazionali con meno prevedibili sonorità mediterranee e, soprattutto, l’incredibile voce di Demetrio Stratos. Con l’ingresso di Ares Tavolazzi e l’uscita di Busnello e Dijvas già al secondo disco (“Caution Radiation Area”, 1974) gli Area si sono concentrati sui nuovi brani abbandonando il vecchio repertorio, ad eccezione di Luglio, agosto, settembre (nero), rimasta nella scaletta dei loro concerti. Nessuno ha più avuto modo di ascoltare dal vivo le altre gemme di quello storico disco – che la rivista Rolling Stone ha inserito al nono posto della classifica dei migliori album italiani di sempre – da Consapevolezza a 240 km da Smirne, da Le labbra del tempo a Arbeit Macht Frei o L’abbattimento dello Zeppelin. In occasione dei cinquant’anni della sua pubblicazione, Patrizio Fariselli non ha solo riarrangiato tutti e sei i brani che lo compongono, ma addirittura recuperato alcune parti inedite che venivano eseguite in concerto e mai apparse su disco. Ce le proporrà in quest’occasione suonando in solo sia il pianoforte che le tastiere, ma anche dialogando con il critico musicale veneziano Giò Alajmo sulla genesi di quel capolavoro ma anche su un’Italia che durante i pur problematici “anni di piombo” era attraversata da un fervore musicale quanto mai intenso e creativo.


Patrizio Fariselli nasce a Cesenatico in una famiglia di musicisti. Nel 1972 entra negli Area al posto di Leandro Gaetano. Con il gruppo originario, ma anche con le successive episodiche riunioni di parte dei suoi componenti, registra e suona dal vivo per almeno quarant’anni. Pubblica nel 1977 con Cramps il suo primo disco da leader, “Antropofagia”. Dagli anni ‘80 scrive musica per il cinema, la televisione, il teatro e la danza, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti. Alla fine degli anni ‘90 intensifica l’attività concertistica, esibendosi sia in solo che alla testa di gruppi. Collabora con jazzisti italiani e internazionali come Curtis Fuller e Art Farmer, ma anche con Roberto Vecchioni. Fonda una propria etichetta, Curved Light, con cui pubblica quasi tutti i suoi lavori. L’ultimo in ordine di tempo, “100 Ghosts” (2018), lo vede alla testa del gruppo Area Open Project.


Giò Alajmo ha lavorato fino al 2015 come critico musicale e vice capo servizio della Redazione culturale del quotidiano Il Gazzettino. Ideatore nel 1983 del premio della critica al Festival di Sanremo, poi intitolato a Mia Martini, è anche musicista ed autore teatrale. Ha collaborato con importanti riviste musicali e con Rai Radio Uno. Ha pubblicato nel 2019 per Mediabooks “Bluesman” approfondito e toccante ritratto del chitarrista e cantante veneziano Guido Toffoletti, scomparso prematuramente nel 1999 ed indimenticato pioniere, insieme a Roberto Ciotti e Fabio Treves, del blues italiano.



Quando: 24 novembre 2023, ore 21.00

Dove: Al Vapore  - Via Fratelli Bandiera, 8 - Venezia

Ingresso: € 15,00 in piedi / € 30,00 al tavolo con consumazione

Info e prenotazioni: chiama dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 15.00 lo 041930796 - sul sito https://www.alvapore.it/contact-us/ o email a [email protected]


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